“Caro energia”, il Comune ritocca all’insù alcune aliquote Imu

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"A Roma non riescono a capire che a fronte di ormai ridotte entrate, i piccoli comuni non hanno nulla di superfluo da tagliare, come capita nelle grandi città dove ci sono sprechi, e quindi devono pesare sui cittadini". È lo sfogo del sindaco di Guardamiglio Elia Bergamaschi (foto) dopo l’approvazione del bilancio di previsione. "Dal punto di vista delle uscite, non si registrano sostanziali novità rispetto all’esercizio finanziario precedente – esordisce –. Sono riconfermate le spese di personale, con una leggera riduzione in quanto non si è ancora riusciti a reintegrare la figura dell’agente di polizia municipale. E nel frattempo si sta ricorrendo ancora all’ausilio di un vigile di Codogno". Le previsioni di spesa per servizi e acquisti di beni restano invariate e per la scuola restano l’erogazione di contributi e servizi ausiliari (mensa, trasporto e assistenza educativa). "Abbiamo anche impostato una previsione di spesa parametrata sui presunti futuri possibili casi di assistenza inserimento in strutture" rassicura. Confermati mutui in essere, la gestione del verde, la manutenzione ordinaria degli immobili comunali e delle strade, innovazione tecnologica ed informatica ed efficientamento energetico. Quello che preoccupa, dati alla mano, è il significativo aumento del costo presunto delle utenze.

"Se pensiamo che col decreto energia, al Comune sono stati destinati solo 10.520 euro, a fronte di stimate spese pari a 166mila euro contro gli 86mila del 2021, più un conguaglio gas a saldo 2021 di 37.289 euro, gli aiuti sono totalmente insufficienti – si sfoga –. L’addizionale comunale è stata confermata ai livelli 2021, con esenzione fino a 16mila euro e aliquota fissa allo 0,53%. Ma per far fronte all’aumento delle utenze, sono state aumentate alcune aliquote Imu: terreni agricoli da 0.76% a 0,98%, aree fabbricabili da 0,97% a 0,98%, fabbricati gruppo D da 0,87% a 0,91%, altri immobili da 0,87% a 0,98%". P.A.