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Carlo Goldoni alunno al Ghislieri. Due anni di eventi

Pavia ricorda Carlo Goldoni con un programma di eventi per un biennio goldoniano: convegni, celebrazioni, studi e spettacoli. Nell'archivio del Collegio Ghislieri sono custoditi documenti della sua ammissione e del suo espulsione per un poemetto irriverente. Un modello di libertà per i ghisleriani.

È stato l’alunno più illustre del collegio Ghislieri che ha alloggiato nella stanza numero 2, oggi assegnata a una tirocinante di Medicina. Ma le tracce del passaggio di Carlo Goldoni non si fermano alla lapide che l’associazione Alunni ha voluto far apporre nel quadriportico del collegio nel 1949. Tra i documenti custoditi in archivio ci sono sono ancora la richiesta di ammissione, del giovane commediografo, la prova della tonsura e anche il libro delle matricole che riporta il suo ingresso in collegio nel 1723 per "lo studio delle leggi" e l’espulsione avvenuta 1725 per aver scritto un poemetto molto irriverente sulle donne pavesi. "In un testo satirico - ha spiegato il docente di letteratura italiana all’Università di Pavia, Giorgio Panizza - Goldoni ha inventato la figura di una gigantessa e ogni parte del suo corpo è descritta come appartenente in particolare a una donna di Pavia. Purtroppo di quel testo non c’è traccia, forse è stato lo stesso autore a distruggerla". Galeotto fu “Il Colosso” (così si intitolava l’opera) che ha spinto una dozzina di famiglie di notabili a chiedere la messa al bando di Carlo Goldoni. Imbarcato alla chetichella, all’alba, quando era forse a un passo dalla tesi, ha raggiunto Chioggia via Ticino con tutti i suoi effetti personali chiusi in un baule. Tre secoli dopo, Pavia ricorda il grande autore e lo fa con un ricco programma di eventi per un biennio goldoniano. Ci saranno convegni, celebrazioni studi e spettacoli a partire da lunedì con un incontro su “Goldoni a Pavia echi e bisbigli” (aula golgoniana alle 21), A marzo poi lo spettacolo “Il giuocatore” perché Carlo giocava d’azzardo nel ridotto del teatro. "Nella sua autobiografia - ha aggiunto il rettore del collegio Alessandro Maranesi - Goldoni parla dei due anni trascorsi in collegio come dei più belli della sua vita. Per i ghisleriani è un modello di libertà".

M.M.