Caritas, le donazioni non bastano I volontari devono comprare il cibo

Distribuite 29 tonnellate in un anno ai meno abbienti. Le case per i più fragili?. "Troviamo resistenze"

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di Mario Borra

L’anno che sta per finire doveva essere diverso, sicuramente migliore rispetto ai due periodi precedenti scossi dalla pandemia: ed invece il rapporto Caritas, nel contesto della giornata dei poveri (festeggiata domenica dalla parrocchia San Biagio), è a tinte chiaroscure. Resta, per esempio, il nodo della disponibilità di abitazioni per i più “fragili“ e la Caritas fa una sottolineatura importante: non perchè manca disponibilità di alloggi, ma per "la resistenza a concedere in affitto ai richiedenti da noi segnalati". E dunque "il problema di persone senza fissa dimora sul territorio rimane al momento senza soluzione". C’è sul piatto il progetto di ristrutturazione dell’ex casa della perpetua di fianco alla chiesa della Trinità, ma mancano i finanziamenti per realizzarlo. La parrocchia però non è inerte di fronte al bisogno: al momento l’ex casa del cappellano della Maiocca ospita una persona, così come l’abitazione vicina alla chiesa di Santa Maria è affidata all’Officina dei Talenti, il monolocale all’interno della Casa della Carità di via Cabrini, assegnato a mamma e figlia, ed un’abitazione presso il santuario di Caravaggio. Sugli altri fronti dell’emergenza, le associazioni parrocchiali, Caritas, Centro aiuto vita (Cav) e San Vincenzo (che in totale circa 60 volontari), hanno dato la possibilità a 12 persone provenienti dall’Ucraina in guerra di stabilirsi in città, trovare un lavoro e garantire scuola ai figli.

La Caritas, nel 2022, è riuscita a trovare lavoro a ventuno persone con la formazione che resta una strada principale da percorrere perchè domanda ed offerta si incontrino: per esempio è stata data la possibilità a 26 persone di effettuare corsi per carrellisti, sartoria, informatica. Per quanto riguarda la distribuzione del cibo ai meno abbienti, le tre associazioni hanno avuto più difficoltà di reperimento: su 29 tonnellate di cibo distribuito, il 10% è stato comprato dagli stessi volontari. Lo sportello ascolto è venuto incontro a 180 famiglie e i contributi economici sono stati in linea con il 2021 quando si attestarono a 52 mila euro.