Giallo nel Po, affiora un cadavere decapitato: "Biglietto e documenti di Stefano Barilli"

Il 23enne piacentino è sparito a febbraio, il suo caso si è intrecciato con quello di Alessandro Venturelli, 20enne di cui si sono perse le tracce da dicembre 2020

I due fotografati in Centrale

I due fotografati in Centrale

Caselle Landi (Lodi), 18 aprile 2021 - "Se l'autopsia ci confermerà il suicidio, ci troviamo davanti a una persona che era molto precisa. Il biglietto rinvenuto ieri nei pantaloni addosso al cadavere ritrovato nel Po a Caselle Landi, nel Lodigiano, era, infatti, non solo all'interno di una busta di plastica chiusa ermeticamente ma, in più, il messaggio che preannunciava il tragico gesto risulta firmato". E' quanto ha spiegato oggi il procuratore della Repubblica di Lodi, Domenico Chiaro. Poi ha aggiunto che "la carta di identità del giovane cui si pensa appartenga il cadavere, cioè Stefano Barilli, 23 anni, scomparso dalla sua casa di Piacenza l'8 febbraio scorso, in più, non era nel portafogli ma chiuso insieme al biglietto in questa busta di plastica, come a non voler lasciare dubbi sull'identificazione". Intanto è stato deciso che, oltre all'autopsia e al test del Dna, verranno eseguiti anche diversi altri accertamenti. 

La sparizione del giovane si era intrecciata con quella di Alessandro Venturelli, 20 anni, di Sassuolo, di cui si sono perse le tracce a dicembre 2020. I due giovani non si conoscevano ma i loro casi sono diventati un unico mistero. Le loro famiglie infatti sono convinte che i due siano finiti in una sorta di organizzazione, una psico-setta. A supportare i sospetti, una foto scattata sempre a febbraio che sembrava ritrarli insieme in stazione centrale. Della vicenda si è occupato a lungo Chi l'ha visto?. La pista della foto, tuttavia, si era poi rivelata errata perché sempre durante una puntata di Chi l'ha visto? aveva spiegato di essere lui - insieme a un amico - il ragazzo ritratto nella foto. Ora un'altra svolta, con il ritrovamento del cadavere del 23enne, che però sembra non risolvere nulla e anzi aprire interrogativi ancora più grandi. 

Il corpo di Stefano è stato ritrovato a circa due chilometri dall'argine maestro, località Punte, a circa dieci metri dalla riva, impigliato a ramaglie. E' stato un pescatore ad avvistare quello che all'inizio gli è sembrato un sacco nero. Infatti il ragazzo aveva indosso abbigliamento nero: dal giubbotto, ai pantaloni alle calze, fino le scarpe.