
La chiesa era gremita di gente (Cavalleri)
Lodi, 8 aprile 2018 - L'addio commosso a una persona perbene. Tantissimi i lodigiani che ieri alla chiesa dell’Ausiliatrice di viale Rimembranze hanno voluto dare l’ultimo saluto a Bruno Apicella, l’ex presidente del Tribunale di Lodi che è scomparso a Pasqua investito da un’auto mentre era in bicicletta in compagnia della moglie Elena (che non ha potuto partecipare ai funerali perchè ancora ricoverata in ospedale a Lodi con diverse fratture). «Grazie per averci insegnato a vivere», hanno scritto i tre figli di Bruno Apicella in una lettera straziante letta durante la cerimonia. Sulla bara è stato appoggiato anche un disegno realizzato dai nipotini di Apicella. Presenti in chiesa anche il presidente del Tribunale di Lodi Ambrogio Ceron, rappresentanti di tutte le forze dell’ordine e l’assessore comunale Stefano Buzzi, diversi magistrati, avvocati e dipendenti degli uffici giudiziari di viale Milano.
«È umanamente stridente che la sua vita sia stata interrotta da un'imprudente sciagura. E’ stata una tragedia evitabile», ha detto il parroco don Vincenzo Giavazzi che ha celebrato il rito. Il suo investitore, 31 anni, accusato di omicidio stradale perché ubriaco alla guida, è da giovedì ai domiciliari dopo aver trascorso cinque giorni in carcere. Il ricordo di Apicella è ancora vivo nella mente di tanti lodigiani che hanno avuto modo di conoscerlo durante la sua lunga attività come magistrato a Milano e presidente del Tribunale a Lodi dal 1995 al 2006. «Una vita impregnata nella giustizia, nella cittadinanza attiva e degna di eternità», ha aggiunto don Giavazzi che ha anche raccontato di avere saputo che Apicella da giovane andava a fare visita agli ammalati della casa di riposo. La famiglia di Apicella ha poi chiesto alle persone di non omaggiare il ricordo del magistrato con i fiori, ma di fare una donazione all’associazione Roberto malusardi amici del cuore.