
Fronte comune, di San Rocco al Porto e dei paesi limitrofi, per ridurre l’espansione del biometano nel territorio. Se ne è parlato, in seguito a un’interrogazione degli esponenti della lista “San Rocco in porto“, il gruppo di minoranza, nel Consiglio comunale di lunedì. La richiesta di una società agricola che ha avviato l’iter di legge per convertirsi a biometano nella frazione Mezzana Casati, ha fatto scattare le contromosse. Il sindaco Matteo Delfini ha fornito gli aggiornamenti delle attività svolte, in merito, dal punto di vista politico, ossia, "il confronto tra dieci comuni del circondario e altri che aderiscono al suggerimento di monitorare per ridurre il fenomeno". "Cerchiamo di fare fronte Comune – ha assicurato –. Non è possibile eliminare il biometano, perché c’è chi lo sostiene, ma ci stiamo confrontando e unendo per contenere il fenomeno". Senza escludere una possibile futura assemblea pubblica sul tema. L’iter è stato invece riassunto dall’assessore Claudio Spelta. Al momento è tutto fermo e la società ha chiesto un incontro alla Provincia, che ha ritenuto carente la documentazione integrativa ricevuta in estate. Palazzo San Cristoforo vuole conoscere ad esempio la disponibilità attuale e futura di terreni per la distribuzione agronomica del digestato prodotto dall’impianto e la dislocazione di massima degli stessi; la provenienza delle biomasse in ingresso all’impianto, ai fini delle opportune valutazioni sul traffico. Ci sono anche state modifiche tecniche del progetto e quindi la Provincia dovrà acquisire nuovi pareri di competenza. Non sono invece ancora pervenute risposte dalla società, che ha chiesto un incontro in Provincia e il Comune di San Rocco ne avrà uno a propria volta. Ma solo quando sarà fornita la documentazione aggiuntiva. P.A.