PAOLA ARENSI
Cronaca

Il bidello malato immaginario di Lodi: 5 anni di falsi certificati medici, truffa da 108mila euro

Il collaboratore scolastico ha continuato a ricevere lo stipendio nonostante non abbia lavorato per cinque anni. Ora è agli arresti domiciliari

La guardia di finanza durante le indagini

La guardia di finanza durante le indagini

Il bidello malato immaginario. Un collaboratore scolastico di un istituto di Lodi è stato arrestato dalla guardia di finanza con l’accusa di aver presentato falsi certificati medici per oltre 5 anni allo scopo di assentarsi da lavoro pur continuando a ricevere lo stipendio. Già nel 2022, il dipendente pubblico aveva subito un sequestro per la presunta indebita percezione di assegni di invalidità civile.

L’uomo, che ha guadagnato indebitamente circa 108 mila euro, è stato posto agli arresti domiciliari su ordinanza del giudice per le indagini preliminari.

Le indagini, svolte dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Lodi con il coordinamento della locale procura, hanno accertato che il bidello è rimasto “ininterrottamente assente dal lavoro almeno dal 2018 sulla base di certificazioni mediche risultate false, che gli hanno permesso di continuare a percepire per intero la retribuzione”.

I reati contestati

E ora il collaboratore dovrà rispondere per i reati di falso in atto pubblico commesso dal privato, false attestazioni e certificazioni che giustificano l’assenza del pubblico dipendente dal servizio e truffa aggravata ai danni di un ente pubblico.

Gli arresti domiciliari, nella sua abitazione di residenza, sono stati stabiliti perché il giudice ha valutato la probabilità di commissione di delitti della stessa specie. Ieri quindi i finanzieri hanno eseguito il provvedimento.

Le accuse precedenti

Già nel 2022 l’uomo aveva subito un sequestro preventivo, disposto dall’Autorità giudiziaria, per pregresse indagine dei finanzieri di Lodi a suo carico. Si indagava in relazione alla presunta indebita percezione di assegni di invalidità civile.

L’attività di servizio delle Fiamme Gialle lodigiane si inquadra nell’alveo della costante azione del Corpo a contrasto delle frodi e degli illeciti in danno dello Stato e della collettività, che provocano l’indebita spesa di risorse pubbliche. Adesso al bidello non resta che difendersi dalle accuse in Tribunale.