PAOLA ARENSI
Cronaca

Assistenza a rischio. Scelta del medico, è caos

Lo specializzando, in base alla legge, potrebbe perdere cinquecento pazienti. Farmacia presa d’assalto. Il sindaco: "Da Ats e Asst risposte insoddisfacenti".

Assistenza a rischio. Scelta del medico, è caos

Caos medici a San Rocco, dopo le dichiarazioni degli enti preposti, il sindaco Matteo Delfini si dice comunque insoddisfatto. "Abbiamo ottenuto una risposta, ma il risultato non è soddisfacente - incalza -: tutte le persone devono perdere tempo per provare a fare il cambio medico, che è una lotteria, dove chi è fortunato ce la fa. E poi ci manderanno medici, due volte a settimana, per intercettare chi non è rientrato nel massimale consentito a dottore e resterà senza medico di base. Il Comune metterà a disposizione l’ambulatorio". "La prova di questa situazione, inadeguata alle necessità, sono le file di persone fuori dalla farmacia di prima mattina" insiste. La situazione si è creata perché il medico specializzando di San Rocco al Porto Ivano Perazzoli, (diventato dal primo novembre di ruolo) potrebbe scendere dagli attuali 1.500 pazienti assistiti a quota 1000. Ciò in quanto il medico, che riceve nei nuovi ambulatori di via Martiri della Libertà, sta ancora facendo degli studi e gli è quindi concesso dalla legge “alleggerire” il proprio impegno lavorativo. I cittadini ora devono rifare domanda da capo per avere un medico e il sindaco Delfini aveva proposto ad Ats un passaggio automatico, almeno per gli over settanta. Non è stato però concesso e giovani e anziani, ieri mattina presto, si sono quindi messi in coda, in farmacia, per effettuare la richiesta.

L’Asst di Lodi e l’Ats città Metropolitana, nei giorni scorsi, avevano ribadito: "In collaborazione con Polis e con i referenti del corso di formazione in Medicina Generale del Polo formativo in capo ad Asst Lodi, cercheremo di ridurre il più possibile i disagi per i pazienti che rimangono senza assistenza in paese. Tra San Rocco al Porto e Casalmaiocco ci sono infatti tre medici nella stessa situazione, cercheremo per loro un piano studi personalizzato, che gli permetta di conseguire l’idoneità, senza pregiudicare l’assistenza sanitaria nei confronti dei propri pazienti". La possibilità, per i medici corsisti già incaricati, di mantenere il numero massimo di assistiti è una novità introdotta di recente su iniziativa di Regione Lombardia, come ulteriore strumento per far fronte alla carenza di medici di medicina generale.