Giovane donna trovata annegata in piscina, lividi e tanti dubbi

Potrebbero essere segni causati da una caduta accidentale, ma gli inquirenti non sono convinti

Josephine Odijie, 35 anni

Josephine Odijie, 35 anni

Castegerundo (Lodi), 6 giugno 2018 - La casa in un anomalo disordine e il corpo senza vita di Josephine Odijie, nudo, sul fondo della piscina. Sono questi i due elementi che gli inquirenti si sono trovati davanti domenica pomeriggio nella villetta di cascina Reghinera a Castelgerundo, località nel Basso Lodigiano. A dare l’allarme era stata una vicina di casa che ogni tanto dava una mano nelle pulizie della villa. Restano ancora tanti dubbi sulla morte della 35enne nigeriana. La procura di Lodi ha aperto un fascicolo contro ignoti per riuscire a chiarire una dinamica complessa e finora poco chiara. L’autopsia, effettuata ieri da Luca Tajana, dell’istituto di Medicina legale di Pavia, ha evidenziato diversi segni che per il procuratore Domenico Chiaro potrebbero essere compatibili sia con una caduta accidentale in piscina, sia con altre ipotesi.  Gli esiti definitivi dell’esame autoptico permetteranno di stabilire l’ora esatta della morte, che potrebbe risalire alla notte tra sabato e domenica. I risultati degli esami tossicologici sono attesi già oggi e dovranno essere valutati dal pm Sara Mantovani che sulla vicenda sta indagando nel massimo riserbo.

Inatnto ieri ha parlato il convivente della donna, Stefano Acerbi, 78 anni, imprenditore agricolo e presidente della sezione prodotto Bieticoltura, Pomodoro e Coltivazioni sottocontratto di Confagricoltura Milano Lodi e Monza Brianza. Al momento del ritrovamento delcorpo Acerbi era in vacanza in Toscana impegnato in un giro in barca. Josephine non era partita con lui perché lunedì avrebbe dovuto tenere un esame per operatore sociosanitario. L’uomo, vedovo da anni, è rientrato nella sua abitazione già domenica sera ed è stato ascoltato subito dai carabinieri di Codogno. «Secondo me – ha dichiarato – è stato un malore, una congestione. Era molto tesa per l’esame di operatrice sociosanitaria che avrebbe dovuto sostenere lunedì, anche se era un esame che faceva solo per realizzarsi, non aveva bisogno di lavorare». Acerbi ha quindi raccontato di averla conosciuta nove anni fa: «Andai a Milano per acquistare dell’abbigliamento. Lei era commessa in un negozi: non ci siamo più persi di vista». Il 78enne imprenditore ha voluto sottolineare anche alcuni aspetti del rapporto con Josephine. «Non convivevamo stabilmente. Ogni tanto veniva a stare da me per alcune ore, ma da due anni a questa parte risiedeva nella cascina di fronte alla mia, non con me». Acerbi esclude «assolutamente» che ci fossero zone d’ombra nella vita di Josephine, di cui conosceva gli amici.