
Massimo Vajani, presidente dell'ordine dei medici della provincia Lodi
Lodi, 30 aprile 2020 - «Il modello dei tre ambulatori ‘pre Covid’ aperti negli ospedali è produttivo e funziona molto bene: è ideale anche in vista della fase 2 perché dà un quadro immediato del paziente. Il presidente dell’Ordine dei medici di Como vorrebbe proporlo nella sua zona". E’ Massimo Vajani, (nella foto ) presidente dell’Ordine dei Medici di Lodi, a tracciare un bilancio ad una settimana dall’apertura dei tre ambulatori per soggetti ‘paucisintomatici’, ossia che presentano sintomi minori, negli ospedali di Lodi, Sant’Angelo e Codogno, frutto dell’accordo siglato con Asst e Ats.
"Anche se ciascun ambulatorio tratta un massimo di 20 pazienti al giorno, finora le visite, su appuntamento, vengono fissate subito per l’indomani - spiega il presidente -. Il medico di base chiede una prima visita e loro fanno subito ecotorace, emogas, walking test e, se i parametri non sono corretti, lastra, tac ed eventuale tampone. E’ molto meglio rispetto al fatto che il medico richieda degli esami che poi il paziente deve prenotare ed eseguire in giorni diversi. Inoltre viene subito data la cura, da seguire a casa: prima si inizia, prima si blocca l’evoluzione della malattia.
Finora ho inviato una decina di pazienti, tutti con sintomi modesti: solo due non avevano niente; gli altri avevano una polmonite e hanno avuto una cura standard per il Covid, due una cura più intensiva; a 3 o 4 è stato fatto il tampone ma non conosco ancora l’esito. A questo riguardo c’è un’anomalia: l’esito del tampone viene comunicato solo se positivo. Ma se uno deve riprendere il lavoro deve avere un documento, altrimenti resta in quarantena col dubbio anche solo di un disguido di comunicazione. Rispetto alle settimane precedenti, in cui avevo diversi pazienti con polmonite evidente, va meglio, ma tutti questi casi con pochi sintomi che poi, in ambulatorio, risultano positivi sono un rischio, specie dal 4 maggio".
Da venerdì i medici di base possono richiedere anche i test sierologici (ma non i tamponi) attraverso la piattaforma ‘Covid’: "Sono dedicati a pazienti sintomatici, Covid o con polmonite, se asintomatici da 14 giorni, oppure per gli asintomatici in quarantena, magari perché sono stati in contatto con un contagiato - spiega Vajani -. C’è un po’ di sovraffollamento sul portale che va un po’ a singhiozzo. Io ho chiesto il test per una decina di persone che, però, vengono chiamate direttamente per cui non so i tempi di attesa. Potremmo richiederli anche per noi stessi: è una scelta individuale, anche se ritengo più utili i tamponi. Chi è positivo al sierologico poi deve fare il tampone".