Amarcord, miti, esorcismi: la Lega ritrova Pontida

Primo raduno post Covid: nel 2019 consensi record, ora l’obiettivo è rimontare

La preparazione del palco per un raduno di Pontida

La preparazione del palco per un raduno di Pontida

"Credo nell’Italia e nella Lega" . E in Matteo Salvini? Il raduno nel pratone di Pontida, il primo dopo l’alluvione pandemica, sarà il termo-barometro della popolarità e del consenso del Capitano nello stesso luogo del suo ultimo grande trionfo popolare. Era il 15 settembre del 2019. Salvini era reduce dall’exploit alle europee (superato il 34%) e dall’estate del Papeete, lo stabilimento balneare di Milano Marittima da cui dove in quella torrida e un po’ surreale estate, aveva lanciato il famoso "qualcosa si è rotto": anticipava la crisi di governo e suonava come il primo de profundis dell’intesa giallo-verde e del Conte I. Quel giorno, dopo averlo sentito parlare per meno di un’ora, il popolo leghista, entusiasta e ribollente, lo incoronò anche da ex vice premier e da ex ministro dell’Interno. Oggi, quando salirà sul palco allestito in versione maxi, dodici metri di altezza, trenta di larghezza, due megaschermi, il segretario federale lancerà il suo appello al voto. Ma non solo. A una settimana dalle elezioni politiche, dovrà fare sentire ben oltre quel perimetro di terra bergamasca la voce di una Lega sotto attacco. Dovrà rispondere alla sconfitta (anche al nord) nelle amministrative. Esorcizzare i sondaggi che prevedono una nuova caduta dei consensi a favore di Fratelli d’Italia. E anche fugare le nostalgie di militanti e simpatizzanti, più volte affiorate, del Salvini pre-governativo. È stato imponente lo sforzo organizzativo per assicurare il successo della kermesse. Sono attesi oltre 200 pullman (erano 188 tre anni fa). Sono stati allestiti spazi per auto, camper, tende. Pronti 38 gazebo. Al lavoro 120 volontari. Al ristoro provvederanno 54mila bottigliette di acqua, 60 fusti di birra, sei quintali di salamelle, 6mila cialde di caffè. Riserbo solo sulla "sorpresa" finale annunciata da Salvini. Certo nessuno pensa di ripetere il l 2019, quando erano in 100mila per gli organizzatori, in 75mila secondo la questura, a gremire il "sacro suolo". Il pratone si riempie con 12mila persone, si spera di arrivare a 15mila. "Solo il fatto – dice Cristian Invernizzi, deputato bergamasco – che dopo tre anni si torni a Pontida è già una festa. Chi è leghista ha sentito la mancanza". E lui ci sarà? Umberto Bossi non dovrebbe mancare. Come tutti i parlamentari, il fondatore della Lega ha ricevuto l’invito via chat (che non possiede). Mercoledì sera è arrivato l’invito con una telefonata dall’entourage di Salvini. Alla vigilia del suo compleanno numero 81 e nel ricordo dell’amarissima Pontida del 2017, quando era presente (per l’ultima volta) ma non salì sul palco, il Senatur ha una gran voglia di esserci. E ci sarà. "Se appena gli sarà possibile – conferma Pierguido Vanalli, sindaco di Pontida al terzo mandato, tessera della Lega datata 1999 –, verrà di sicuro. Non ha bisogno dell’invito. Bossi è Bossi e per la Lega sarà sempre Bossi".