PAOLA ARENSI
Cronaca

Aggressioni in ospedale. Un pulsante per l’allarme

Collegamento diretto tra la Questura e il pronto soccorso del Maggiore. In caso di emergenza, consente l’immediata attivazione degli equipaggi.

Continue aggressioni a sanitari, la Questura installa un pulsante d’emergenza in pronto soccorso "per un aiuto immediato". Ancora una volta gli agenti della Questura di Lodi cercano di rafforzare le misure di prevenzione e sicurezza all’ospedale Maggiore di Lodi. Nel tempo, infatti, molti pazienti e intrusi hanno dato in escandescenze e a pagarne le spese sono stati i sanitari, soprattutto quelli che lavorano al pronto soccorso. La Questura, tramite opportuni accordi con la direzione della Azienda socio-sanitaria territoriale di Lodi, ha fatto installare un “pulsante antiaggressione“ nel locale pronto soccorso.

Il pulsante, da attivare in caso di emergenza, è stato collegato, tramite teleallarme, alla centrale operativa della Questura, in modo da consentire l’immediata attivazione degli equipaggi in servizio di controllo. Si riceverà quindi aiuto senza dover attendere i tempi, a volte necessariamente dilatati, di un contatto telefonico tramite linea 112 Nue. In polizia assicurano: "Il servizio, terminate le prove tecniche, è già operativo e rappresenta senz’altro un efficace supporto per la sicurezza degli operatori sanitari che, come le forze dell’ordine, ma in ambiti diversi, svolgono una “helping profession“, indispensabile attività di ausilio e soccorso a tutta la cittadinanza, riconosciuta e supportata recentemente da una nuova normativa a tutela del personale socio-sanitario".

Uno degli episodi più eclatanti, che si sono però ripetuti, risale al 3 febbraio 2023. All’epoca un uomo arrivato con l’ambulanza, al pronto soccorso, ha iniziato a lanciare oggetti, brandendo persino una bombola dell’ossigeno e distrutto un’ala del pronto soccorso. Un danno da 40mila euro, che si è sommato al trauma psicologico del personale sanitario in servizio, impegnato a cercare di calmare l’uomo, fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Nei giorni scorsi, invece, la polizia è intervenuta per calmare gli animi di un’utente particolarmente agitata. La donna, di origine cinese, assentatasi dalla sala d’attesa, aveva perso il proprio turno di visita e, pretendendo di essere visitata immediatamente, ha iniziato ad aggredire verbalmente e fisicamente il personale sanitario. Poi la denuncia.