REDAZIONE LODI

Accoltellamento a Castiraga, il panettiere resta in cella. Al magistrato dice di non ricordare bene

Il panettiere è accusato di tentato omicidio. La vittima, operato mercoledì mattina, resta in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Maggiore di Carlo D'Elia

Un coltello

Castiraga Vidardo (Lodi), 8 novembre 2014 - Resta in carcere Giuseppe De Fresco, il panettiere 42enne, che martedì in tarda serata ha accoltellato Riccardo Brunetti, 39 anni, residente a Castiraga Vidardo, nella sua abitazione in via San Martino, al culmine di una lite iniziata con una collutazione a suon di pugni per futili motivi. Il giudice per le indagini preliminari, Alessandra Del Corvo, ha confermato la misura cautelare della custodia in carcere dopo aver sentito ieri pomeriggio l’accoltellatore. Il panettiere è accusato di tentato omicidio. La vittima, operato mercoledì mattina, resta in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Maggiore. 

L’interrogatorio di garanzia è servito agli inquirenti per chiarire alcuni aspetti della vicenda. Davanti al giudice il panettiere, assistito dall’avvocato di fiducia Eliana Zecca del Foro di Milano, avrebbe ammesso di avere alzato il gomito quella sera e di non ricordare bene cosa fosse successo. L’ aggressione sarebbe scaturita da un malinteso. Intorno alle 22 di martedì De Fresco, in quel momento in stato confusionale, sarebbe rimasto con l’auto senza benzina, alle porte del paese. A quel punto due conoscenti, tra cui Brunetti, avevano aiutato il panettiere, accompagnandolo prima a casa per prendere la tanica vuota e poi dal benzinaio.

Recuperata l’auto, De Fresco si sarebbe accorto di non avere più il portafogli in tasca e - pensando che l’avesse rubato uno dei due che l’avevano aiutato - sarebbe andato nella casa di Brunetti, in via San Martino. Lì la colluttazione a suon di pugni, poi il panettiere avrebbe sferrato la coltellata, ferendo gravemente al polmone destro il 39enne. La vittima avrebbe poi allertato i vicini e chiamato i carabinieri, i quali poco prima di mezzanotte hanno arrestato l’accoltellatore nella sua abitazione. «Il mio assistito è scosso — ha detto l’avvocato Zecca —. Al giudice ha chiesto subito quali fossero le condizioni di Brunetti. Ha confermato di non ricordare bene la serata. Ha perso da poco il padre, è ancora sotto choc. Quella sera aveva bevuto qualcosa di troppo. È un gran lavoratore, senza precedenti penali».