Lombardia, primo giorno da zona rossa: ma è un lockdown 'morbido' / FOTO e VIDEO

A Milano meno passeggeri su treni e trasporto pubblico locale, ma la città non è deserta come a marzo

Pendolari in metropolitana

Pendolari in metropolitana

Milano, 6 novembre 2020 - Primo giorno di lockdown in Lombardia, inserita dal Governo nella fascia rossa insieme a Valle d'Aosta, Piemonte e Calabria, in base al nuovo Dpcm firmato da Conte mercoledì scorso. Le misure restrittive prevedono il divieto di muoversi salvo per motivi di lavoro, salute, necessità o urgenza (sempre con l'autocertificazione/ PDF) , la chiusura di molte attività commerciali, didattica a distanza nella scuole, capienza ridotta sui mezzi pubblici. Le restrizioni – decise sulla base dei dati del monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità – resteranno in vigore almeno fino al 3 dicembre. 

Pendolari

A Milano, dove il sindaco Beppe Sala ha invitato i suoi concittadini a stare a casa il più possibilenel primo giorno del nuovo lockdown sono ancora piuttosto numerosi i pendolari che arrivano alla stazione di Cadorna da fuori città per lavoro. Ma non c'è l'affollamento dei giorni scorsi, niente code ai tornelli della metropolitana o per salire sui tram, mezzi pubblici che da oggi viaggiano con una capacità di trasporto che si è ridotta, per il decreto del governo, dall'80 al 50%. All'ingresso della stazione la Polizia controlla chi deve partire e fa compilare l'autocertificazione. I pendolari arrivati questa mattina a Milano da fuori città hanno raccontato di treni «mezzi vuoti», che viaggiavano «con molta meno gente rispetto a ieri e ai giorni scorsi», di convogli «molto alleggeriti». Anche in metropolitana, sulla linea 1 che va da Cadorna verso piazza Duomo, niente affollamento ma ci sono comunque diverdse persone che viaggiano sui vagoni, per andare al lavoro o per accompagnare i figli a scuola, visto che i più piccoli continuano le lezioni in presenza. Immagini comunque molto diverse da quelle del primo lockdown di marzo, quando la città di era fermata quasi completamente.

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Pausa caffè

Non si rinuncia poi al rito della pausa caffè, seppur declinato nella versione d'asporto. I bar di Milano, infatti, come da decreto del governo sono chiusi alla clientela ma possono effettuare la vendita di cibi e bevande da portare via. In mattinata fuori dai bar del centro città e non solo c'erano le persone sui marciapiedi in attesa del caffè, del cappuccino, della spremuta o della brioche da portare via, per consumarli poi in ufficio o a casa. In città sono tanti i bar che hanno scelto di rimanere aperti con questa modalità.

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Corsa e sport all'aria aperta

Difficile anche fare a meno della corsa e di praticare attività sportiva. Dopo che palestre, piscine e centri sportivi sono stati chiusi, in molti hanno deciso di mantenersi in forma particando sport all'aria aperta. Numerose persone già di prima mattina si sono concesse un allenamento nei parchi o negli spazi verdi di Milano. 

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Controlli soft

D'altronde già ieri era stato annunciato che sarebbe stato un "lockdown light", almeno nei primi giorni, per poi eventualmente stringere le maglie successivamente qualora la risposta dei cittadini risulti indisciplinata. Lockdown light, un ossimoro in cui far convivere la necessità di arginare la diffusione del coronavirus con quella di non deprimere ulteriormente un'economia già in crisi.  

Fontana: "Lockdown stabilito in base a dati vecchi"

Sulla zona rossa in Lombardia, questa mattina è tornato a esprimersi il governatore Fontana che intervenendo in radio ha detto: "Non sono contratio alle restrizioni ma contesto che il Comitato tecnico scientifico abbia fatto le sue valutazioni sulla base di dati vecchi, quando noi abbiamo consegnato i nostri numeri martedì e non saranno presi in considerazione fino a sabato".