Vittoria per i comitati ambientalisti: Malpensa, ok al Masterplan ma niente ampliamento

L'approvazione del Masterplan di Malpensa da parte del Ministero dell'Ambiente è una vittoria per comitati e associazioni ambientaliste. La Cargo City potrà svilupparsi solo all'interno del sedime aeroportuale, salvaguardando la brughiera del Gaggio. Confindustria Varese è delusa.

Una vittoria, per comitati e associazioni ambientaliste da tempo mobilitati contro l’espansione dell’aeroporto a discapito del territorio. Il Ministero dell’Ambiente ha dato l’ok al Masterplan ma ha accolto anche la prescrizione secondo cui lo sviluppo di Cargo City potrà avvenire solo dentro e non all’esterno del sedime aeroportuale. Dunque la brughiera del Gaggio è salva. In questi anni in prima linea Dario Balotta, responsabile della Mobilità per Europa Verde: "Una bellissima notizia, fermata la voracità costruttiva di Sea e Regione, la brughiera è un patrimonio naturale unico, lo scempio avrebbe causato un gravissimo danno ambientale ed è stato evitato grazie alla lotta i comitati e associazioni".

Di tutt’altro parere Roberto Grassi, presidente di Confindustria Varese. Per il numero uno degli industriali varesini "l’approvazione del Masterplan di Malpensa da parte del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica senza la possibilità di un ampliamento dell’Area Cargo è un duro colpo allo sviluppo non solo dell’aeroporto ma di tutto il nostro territorio e, più in generale, alla capacità competitiva dell’export del made in Italy".

Per Confindustria "una decisione incomprensibile e scellerata. Quanti posti di lavoro non andranno creati con questa decisione? Quanto benessere sociale? Che impatto avrà sulla mobilità dei camion dopo che la saturazione ormai prossima della Cargo City imporrà alle imprese del Nord Italia di raggiungere altri aeroporti in giro per l’Europa?". Per Grassi "è un’occasione persa di cui pagheremo i danni per anni". Delusi e amareggiati gli industriali varesini, conclude Grassi: "Le forze politiche che si trovano al Governo devono prendersi la responsabilità di aver tarpato le ali allo sviluppo di una delle infrastrutture più strategiche per la crescita della nostra industria e di aver messo in discussione le aspirazioni di un intero territorio e del suo sistema produttivo. Le istanze delle imprese di quest’area del Paese così non si possono sentire rappresentate".

R.F.