
L'ospedale Cantù di Abbiategrasso (StudioSally)
Abiategrasso (Milano), 3 aprile 2015 - «Sono consapevole che gli ambulatori lavorano a pieno ritmo e le liste d’attesa sono lunghe. Ma un anno e 3 mesi di attesa per una visita oculistica sono davvero troppi». Adele (il nome è di fantasia, ndr) è arrabbiata. Lo scorso gennaio si è sottoposta a un intervento di cataratta all’Oculistica dell’ospedale Cantù. Non una passeggiata per una donna che ha superato i 70 anni. L’intervento però è andato bene e Adele è stata dimessa senza complicazioni. Con l’obbligo però di ripresentarsi in ospedale per una visita di controllo, in modo da verificare se dopo l’intervento l’occhio avesse recuperato la sua normale funzionalità. «Mi sarei dovuta ripresentare in reparto due mesi più tardi – racconta l’anziana, che ha segnalato il caso allo Spi Cgil di Abbiategrasso –. Ma quando mi sono presentata allo sportello del Cup (Centro unico di prenotazione) con la prescrizione rilasciatami dal reparto, è arrivata la doccia fredda. L’impiegata mi ha detto chiaramente che il primo giorno disponibile sarebbe stato a metà maggio. Non di quest’anno, ma del 2016. Un’eternità. Adele cerca di far valere le proprie ragioni, ma inutilmente. «Non voglio rivolgermi a uno specialista privato per accorciare i tempi. Perciò ho accettato la data indicatami dal Cup».