Verde, ruderi, zero telecamere Lo stupro della donna in quei campi crocevia di disperati senza nome

A poche centinaia di metri dal luogo della violenza sulla 40enne che stava facendo jogging la scorsa estate due ragazze dopo una serata a base di alcol e droga erano state uccise

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LOCATE TRIULZI (Milano)

di Massimiliano Saggese

Uno spaccato di parco agricolo del sud Milano suggestivo e a tratti ricco di flora e fauna. Ma anche un crocevia frequentato da gente senza nome e senza volto. E spesso terra di traffici illeciti e di scarsa sicurezza. Il teatro dell’ultima aggressione ai danni di una donna 40enne vittima di stupro, è in territorio di Locate al confine con San Giuliano Milanese, a poca distanza dalla stazione di Rogoredo.

Nella stessa zona lo scorso anno si era consumata la tragedia di Sara El Jaafari, 28 anni, e Hanan Nekhla, 32 anni, che erano state trovate senza vita travolte da una trebbiatrice. Avevano preso parte ad un “festino“ a base di alcol e droga.

Una zona, terra di nessuno, dove la notte spesso si vedono in lontananza bagliori di fiamme provenienti da roghi. Sono auto date alle fiamme spesso dopo essere servite a malavitosi, in altri casi bruciate per truffare le assicurazioni. Transitando sulla pedonale che passa per Cascina Nesporedo è facile incontrare stranieri a piedi o in bicicletta diretti ai centri logistici presenti a Siziano, lungo la provinciale 40 e in altre zone.

Ma spesso capita anche di incrociare facce senza nome che appartengono a disagiati, sbandati, stranieri irregolari diretti ai vari "hotel dei disperati", quelle infrastrutture, aziende, alberghi abbandonati che spesso diventano alcova di questi personaggi. E la donna vittima di stupro ha incontrato uno di questi personaggi. Sul posto i carabinieri del Raggruppamento investigazioni scientifiche con l’ausilio delle lampade, hanno effettuato i rilievi portando via vari oggetti e reperti trovati sul luogo della violenza indicato dalla vittima.

Ora è caccia all’aggressore: tutto il sud Milano è setacciato dai carabinieri che stanno perlustrando tutte quelle aree industriali periferiche, abbandonate lungo l’asse stradale che va da San Giuliano a Locate e Carpiano. A indagare, i militari del Nucleo investigativo di Milano e della Compagnia di San Donato che hanno passato al setaccio l’area. Potrebbero essere preziose per risalire al dna dell’aggressore.

"La notizia dello stupro subito da una donna che stava facendo jogging, mi colpisce profondamente. Esprimo la mia solidarietà e vicinanza alla vittima e confido nel lavoro dei carabinieri che stanno seguendo il caso". È il commento di Romano La Russa, assessore regionale della Lombardia alla Sicurezza e all’Immigrazione.

Nella zona, immersa nel verde, sono poche le telecamere presenti. Si spera però che lungo la ciclabile possano essere state posizionate delle fototrappole contro gli inquinatori ambientali, camere sistemate senza alcuna indicazione della loro presenza nelle zone soggette a discariche abusive.