
Nadia Zurlo responsabile della Lav per gli equidi chiede l’intervento dei ministri Schillaci e Lollobrigida
Scoppia la polemica sul Palio di Legnano: la Lav, Lega Anti Vivisezione, lancia un duro attacco contro l’organizzazione della manifestazione, denunciando la presenza di cavalli purosangue inglesi alle corse di addestramento, razza la cui partecipazione alle gare è espressamente vietata dalla normativa vigente. L’associazione animalista ieri ha chiesto l’intervento urgente dei ministri della Salute, Orazio Schillaci, e dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, oltre che un’azione immediata del sindaco Lorenzo Radice, affinché la corsa venga fermata prima che si consumi, a loro dire, una violazione della legge. Secondo la Lav, il Palio, previsto per domenica 25 maggio, rischia di svolgersi in aperta contravvenzione al decreto del presidente del Consiglio dei ministri pubblicato lo scorso 20 marzo. Il provvedimento, frutto di anni di osservazione e infortuni gravi registrati in gara, considera questi animali inadatti per caratteristiche morfologiche a contesti di corsa non controllati come quelli tradizionali. La Lav denuncia come, nonostante la norma sia chiara e in vigore, gli organizzatori del Palio abbiano tentato di ottenere una deroga, sostenendo che lo stadio possa essere equiparato a un impianto sportivo riconosciuto e quindi esentato dal divieto. Ma, sostiene l’associazione, tale interpretazione sarebbe giuridicamente infondata, poiché lo stadio non rientra nelle eccezioni previste.
Ancor più grave, secondo la Lav, il fatto che ben 32 cavalli purosangue inglese siano già stati impiegati durante le recenti batterie di addestramento, a conferma di un piano deliberato per eludere la legge. Nadia Zurlo, responsabile Lav per l’area equidi, chiede che il governo accerti formalmente l’illegittimità dell’impianto e impedisca l’uso di cavalli vietati, invitando anche il prefetto di Milano a bloccare l’evento qualora non rispetti il dettato normativo.
Christian Sormani