
Degrado al cimitero
Legnano, 2 novembre 2014 - Alberi sradicati che hanno lasciato in eredità dei cerchi riempiti con sabbia mista a ghiaia, altri che – viste le loro dimensioni – non sono in pochi a temere che possano crollare sulle tombe. Con quali conseguenze è facile immaginare. Un anno fa, proprio in occasione della doppia ricorrenza di Ognissanti e dei Morti, sulle pagine de Il Giorno si era parlato dello stato d’incuria in cui versano diverse aree del Cimitero Monumentale di corso Magenta. «A distanza di un anno è come se nulla fosse cambiato. D’interventi non se ne sono visti, tranne il taglio di qualche albero qui e là»: a dirlo è una signora che è appena venuta a commemorare il marito defunto. E quanto le è successo proprio di recente la dice lunga soprattutto sullo stato in cui versano i corridoi sotterranei del Monumentale: «Ho dovuto far spostare i resti di mio marito dal colombario che era continuamente allagato. Non le dico in che condizioni erano».
Di certo, sono ben visibili le condizioni di muri e pavimenti che lungo il perimetro del Monumentale ospitano i colombari: tra fili penzolanti, loculi in cattive condizioni e quelli vuoti – che vengono impiegati a volte per ospitare in via provvisoria le bare di persone decedute da poco – spesso sporchi e coperti di ragnatele. Muri scrostati o con macchie d’umidità – le stesse che si ritrovano a livello del pavimento: qui la causa è da cercare probabilmente nell’innalzamento della falda acquifera – completano il quadro. «Una settimana fa i rubinetti erano rotti e perdevano acqua», sottolinea un’altra visitatrice.Eppure, nonostante tutto, il Monumentale mantiene fede al suo nome per il pregio artistico di diverse tombe e cappelle che «nulla hanno da invidiare per gli artisti chiamati a realizzarle al Monumentale di Milano»: ne è convinta Antonietta Rebolini, titolare della più antica realtà di onoranze funebri di Legnano.
«Le criticità, la trascuratezza che molte persone evidenziano a proposito del Monumentale vanno a danno di quello che potrebbe essere un percorso fra lo spirituale e l’artistico che anche qui si potrebbe creare come già esiste in altri cimiteri come avviene a Milano o all’estero». Problemi di bilancio dietro la difficoltà a ridare al primo camposanto della città tutto il lustro che merita? La risposta è affermativa. «L’Amministrazione comunale ha ben presenti le criticità. Il Monumentale ha aperto nel lontano 1898 e inevitabilmente risente del trascorrere del tempo. In questi anni sono stati fatti vari interventi di manutenzione che hanno riguardato le strutture più degradate, e altri sono in programma nei prossimi mesi. Fermo restando il massimo rispetto per il luogo dove riposano migliaia di legnanesi, è inevitabile che con i problemi finanziari che dobbiamo affrontare, dovendo scegliere se rifare il tetto di una scuola, come in questi giorni si sta facendo alle Rodari, o quello di uno dei colombari la scelta è obbligata. Almeno per adesso», fanno sapere dal Comune.