Valeria Riva a Parigi: “Io, maratoneta scelta tra gli amatori. Un’esperienza oltre mia aspettativa”

L’infermiera arlunese ha corso sul tracciato che ha assegnato le medaglie olimpiche: “Ho ricevuto la chiamata a febbraio e non ho esitato. Mai affrontato un percorso così impegnativo”

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Valeria Riva ha vissuto la soddisfazione di affrontare il percorso olimpico. Ora si prepara per la maratona di Atene

Arluno (Milano) – “È stata un’avventura... oltre. Oltre ogni mia aspettativa. Oltre, come la parola che ho tatuato sul mio corpo da tempo, per significare che bisogna sempre avere degli obiettivi oltre la quotidianità”. Valeria Riva il suo oltre l’ha raggiunto a Parigi, correndo lungo il tracciato della maratona che ha assegnato le medaglie olimpiche. L’origine della prima, storica, partecipazione degli amatori ad una Olimpiade, va ricercata subito dopo la fine delle Olimpiadi di Tokyo.

Era il 2021. Allora l’organizzazione di Paris 2024 lanciò un gioco: più uno corre (asfalto, trail, tapis roulant, carrozzina) e partecipa a prove e giochi vari, più punti raccoglie. Tutti i podisti che superavano i 100.000 punti avrebbero partecipato ad un’estrazione che regalava uno dei 20.024 pettorali della maratona amatoriale. La chiamata da Parigi arrivò a Valeria Riva lo scorso febbraio. “Ricevetti una mail con la quale mi informavano di essere stata prescelta. Avevo solo 48 ore di tempo per confermare l’adesione. La mia risposta positiva fu immediata”. Quando si è recata a Parigi, Valeria conosceva solo un’altra ragazza di Torino che come lei era stata prescelta, Elena, che aveva incontrato ad una gara a Milano.

La maratona amatoriale si è corsa sabato sera, dopo quella dei professionisti del mattino e prima di quella femminile della domenica. Tracciato uguale per tutti, insolitamente difficoltoso per una maratona in quanto l’altimetria variava di continuo, raggiungendo pendenze anche del 13% nei tratti conclusivi. Amataroiale sì, ma da “professionisti”.

“Prima di questa non ho mai corso una maratona così impegnativa – dice Valeria –. Più si andava avanti e più la fatica si faceva sentire. Quando sono arrivata in vista della salita più lunga mi sono detta che non sarei mai arrivata in cima. Invece anche solo camminando, come hanno fatto tutti quelli che erano al mio fianco, in cima ci sono arrivata. E sono giunta all’arrivo, senza guardare il tempo. In questa occasione l’importante era partecipare”.

Valeria ha concluso la prova con un tempo di 4 ore e 14 minuti. Prima della fine dell’anno correrà un’altra maratona, la ventesima della sua carriera, ad Atene, dopo quelle di Roma e Londra corse quest’anno. Quarantaquattro anni, lavora come infermiera all’ospedale San Carlo di Milano, in Rianimazione. “Per me la corsa è sinonimo di libertà. È la mia terapia. Ogni volta che finisco di correre mi sento rigenerata e pronta ad affrontare sempre nuove sfide, sul lavoro e nella vita”.