Legnano, una montagna di detriti vicino all’Inps

Terra, sacchi di rifiuti e tubi di metallo: nessuno interviene per rimuovere la discarica a cielo aperto

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Terraaa. L’entusiasmo di un eventuale navigatore desideroso di trovare un approdo al suo lungo peregrinare per mare, però, Verrin questo caso non c’entra. L’approdo di cui si parla è invece molto meno poetico ed è il cumulo rinvenuto nelle vicinanze dell’Inps. Una montagna di terra frutto di qualche operazione di scavo o di altri tipi di lavorazioni che ora fa mostra di sé accatastata a montagnetta. Protagonista dell’abbandono è sempre lei, appunto, la zona che sorge a pochi passi dal palazzo in cui ha dimora l’istituto previdenziale.

La stessa che, alcuni giorni fa, "ospitò" sacchetti contenenti rifiuti di varia natura e ora, oltre alla collinetta di terrosa materia, è diventata casa anche di alcuni tubi. E l’erba assiste, ovviamente, silente. Perché, potesse profferir parola, si domanderebbe una volta di più per quale ragione l’abbiano eletta a ricovero di materiale per il quale non è deputata. Direbbe qualcosa del tipo: sono erba, non chiamatemi discarica, e soprattutto, non trattatemi come tale. Terra, sacchetti con rusco nelle sue varie declinazioni, tubi en plein air, quindi.

Non tutti insieme ma via via nel tempo, ma il discorso non si sposta di mezza virgola. Terra che, forse, sarebbe stata utilizzabile per altri scopi si trova quindi, res nullius, depositata e foriera di possibili scompensi ambientali. Tutt’altro che azzardato pensare che chi lì l’abbia collocata possieda un vocabolario da cui è stata strappata la lettera d. D come differenziare. Ma sui binari corretti e senza deragliare contro un muro di smaltimento selvaggio.

Cristiano Comelli