
Un 25 Aprile con polemiche: in arrivo il corteo per il gerarca fascista
La mattina in piazza San Magno e poi, nel pomeriggio, all’oratorio Santi Magi del rione Olmina: non cambia il rituale delle celebrazioni per la Festa della Liberazione a Legnano, mentre è da mettere in preventivo che qualche polemica scaturirà nel prossimo fine settimana con l’iniziativa organizzata da "Legnano non dimentica".
Oggi, infatti, le celebrazioni in piazza San Magno prendono il via alle 10 e qui si succederanno gli interventi di rito, compreso quello del primo cittadino, Lorenzo Radice. Nel pomeriggio, alle 17, sarà invece l’oratorio del rione Olmina a costituire il centro focale delle iniziative. Le polemiche, invece, sono attese per questo fine settimana quando il gruppo "Legnano non Dimentica" metterà in scena, come già successo negli anni passati, una manifestazione "per ricordare il martirio di Carlo Borsani, eroe di Legnano, invalido di guerra e Medaglia d’oro al valor militare, barbaramente ucciso dai partigiani a guerra finita il 29 aprile 1945".
La manifestazione fissata per domenica 30 aprile avrà come fulcro il piazzale dedicato allo stesso Borsani, di fronte al liceo Galilei, in viale Gorizia; proprio per cambiare denominazione allo stesso piazzale si è conclusa una raccolta firme organizzata dalla Rete Antifascista dell’Altomilanese. "Il giorno 20 Aprile 2023 abbiamo presentato agli uffici competenti del comune di Legnano le firme raccolte in questi mesi – hanno spiegato nei gironi scorsi i portavoce della Rete -. I cittadini, infatti, hanno firmato per contrastare una itualità fascistoide che per troppo tempo si è svolta, il 30 aprile di ogni anno, proprio nella Legnano Città medaglia di bronzo al valor militare per la lotta di resistenza partigiana. Davanti al liceo Galilei, infatti, vi è una piazza dedicata a Carlo Borsani, gerarca fascista che ha incarnato nella sua vita l’ideologia del ventennio più oscuro della nostra storia". Con la raccolta firme la Rete ha chiesto di cambiare nome al piazzale dedicandolo a Teresa Sarti e Gino Strada.