Turbigo (Milano) – Fu omicidio colposo o un delitto intenzionale? Lo dirà la perizia balistica effettuata ieri mattina in via Allea a Turbigo. E i rilievi scientifici paralizzano per ore il centro storico del paese del Milanese sulla riva del Ticino.
La strada principale del comune da 7mila abitanti è stata chiusa dalle 9,30 nel tratto compreso tra via Stazione e via Garibaldi-Diaz per mettere in sicurezza la zona. Perché gli esperti tecnici del Ris hanno dovuto riprodurre una sparatoria andata in scena lo scorso anno.
Il reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri infatti hanno lavorato sul delitto dello 16 settembre 2022, in cui perse la vita l’albanese Emanuel Rroku, di soli 23 anni. La scientifica dei militari ha riprodotto le possibili traiettorie dei proiettili sparati come richiesto dalla Corte d’Assise di Busto Arsizio, presieduta dal giudice Rossella Ferrazzi. Il tutto davanti al bar "la caffetteria n.2" di via Allea.
Unico accusato rimane Gjinaj Rigels, 34 anni, albanese che era stato circondato da connazionali dopo una rissa e che per difendersi aveva sparato ferendo un’altra persona e uccidendo il giovane.
Adesso la Procura vuole capire se l’accusato abbia sparato a caso, senza prendere la mira, col solo scopo di difendersi, oppure abbia messo mano all’arma che comunque aveva con sé con lo scopo di uccidere.
Una prova balistica che ha impegnato l’intera mattinata, facendo chiudere strade e negozi del centro cittadino. Ai residenti è stato imposto di tenere le finestre e le tapparelle chiuse e di non fotografare o filmare la scena del crimine e la ricostruzione, che ha anche imposto un trasloco provvisorio delle fermate degli autobus di linea.
Le indagini dovranno anche ricostruire i fatti avvenuti nella notte del 16 settembre durante la quale alcuni avventori di un bar vicino sarebbero intervenuti per difendere una donna aggredita dal compagno violento, sempre di origini albanese. Si trattava di un amico di Rigels, albanese residente a Cesano Boscone, che era stato invitato al bar proprio dall’uomo che stava aggredendo la compagna.
Era in ritardo e arrivando in via Allea vide una decina di persone che, per difendere la donna, avevano circondato il suo amico. Accerchiato dalla folla agguerrita Gjinaj esplose un colpo di pistola che colpì al polpaccio un albanese trentenne. Poi il colpo che raggiunse Emanuel Rroku alla carotide. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Legnano il 23enne morì alcune ore più tardi.
Rigels finì all’ospedale, a Gallarate, massacrato di botte. La procura ha ammesso l’analisi dei profili biologici per accertare se l’arma fu maneggiata da terzi. La pistola utilizzata è di piccolo calibro, una 6,35 smarrita nel 2017 in provincia di Como da un residente che aveva subito un furto nella propria abitazione. Vittima e imputato non avevano alcun tipo di frequentazione, ma nel 2011 entrambi abitavano a Turbigo, nella stessa via e a pochi metri di distanza.