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“Nonna dammi i soldi”. Ma è una truffa: la salvano i carabinieri

La figlia di un’anziana legnanese ringrazia i militari: “Ci sono stati vicino”

Mara Barbieri (Studio Sally)

Legnano (Milano), 31 maggio 2018 - «La loro divisa, cosi spesso da molti derisa e denigrata non ha fatto da schermo ad un cuore infinito, ad una dolcezza inaudita e ad una sensibilità di altri tempi». Ci sono incontri che segnano in positivo anche dentro fatti drammatici. Lo insegna quanto accaduto è a Mara Barbieri e alla mamma Anna.

Quando questa signora di 85 anni ha rischiato di essere truffata da alcuni malviventi, la famiglia ha incontrato sulla propria strada una serie di persone che con grande delicatezza e professionalità hanno reso meno difficile il momento: i carabinieri Fiorenzo Perissinotto e Fabio Castoldi, i primi intervenuti per aiutare l’anziana; con loro anche il tenente Domenico Cavallo e il capitano della Compagnia di Legnano, Francesco Cantarella. «Vorrei, anche se a distanza di molto tempo, ringraziarli per quello che hanno fatto - ha scritto Mara in una lettera aperta rivolta ai militari -, per come lo hanno fatto, con quanto impegno e con quale abnegazione. Senza mai perdere il sorriso, la buona parola, il giusto silenzio, il conforto oltre al sostegno». I fatti risalgono a qualche mese fa, quando la signora Anna ha ricevuto una telefonata da un truffatore che si spacciava per il nipote. Questi le ha chiesto urgentemente 10mila euro per «firmare dal notaio». La donna, preoccupata, si è recata in banca a prelevare, dove gli operatori si sono insospettiti e hanno contattato Mara e i carabinieri. Perissinotto e Castoldi, hanno tenuto compagnia alla donna fino all’arrivo della figlia, incoraggiandola e suggerendole come comportarsi con il malvivente, che nel frattempo continuava a telefonare per esortare la donna a preparare i soldi. Così, quando una complice è arrivata per riscuotere il denaro, ha trovato ad attenderla i militari. «Da quel momento mia mamma ha cominciato ad avere paura e ad esser angosciata dal telefono. Lo choc ha accelerato il suo declino» spiega la figlia dell’anziana.

Un fatto che Mara ha voluto condividere non solo per ringraziare chi, quel giorno, ha aiutato la sua famiglia, ma anche per sottolineare la necessità della vicinanza alle persone anziane. «Nonostante questo aspetto doloroso, resta la grande prova di amore e affetto dimostrata da persone comuni, non familiari, che lavorano come rare persone fanno. La mamma non li può ringraziare, ricorda solo se sollecitata la parte brutta di quell’esperienza. Ma io a questi uomini straordinari continuerò a dire grazie».