Legnano, trasfusione di sangue: botta e risposta tra ospedale e testimoni di Geova

La bambina è stata salvara sdai medici ma la Congregazione attacca. "Non è mai stata in pericolo di vita"

Sala operatoria all'ospedale di Legnano

Sala operatoria all'ospedale di Legnano

Legnano (Milano), 26 settembre 2019 - La paura di non riuscire a portare a termine un’operazione complessa senza una trasfusione di sangue su una bambina molto piccola da un lato, la volontà di impedire che sangue estraneo «potesse contaminarle l’anima dedicata a Geova» dall’altra. Nel mezzo una piccolina di dieci mesi che avrebbe potuto perire a causa di un’emorragia durante un intervento al cervello; salvata per un soffio dalla bravura dei dottori prima di dover effettuare la trasfusione.

Davvero surreale quanto accaduto due giorni fa in ospedale a Legnano, dove una piccola di dieci mesi è arrivata trasferita dall’ospedale di Gallarate, perché fosse sottoposta ad intervento urgente al cervello a causa di una commozione cerebrale dovuta a una caduta, aggravata da un coagulo di sangue. Appena arrivata in sala operatoria però, i suoi livelli ematologici erano così bassi da preoccupare i chirurghi che, fin da subito, hanno paventato a madre e padre della piccolina la possibilità di dover effettuare una trasfusione di sangue. Loro però non ne volevano sapere perché, essendo testimoni di Geova, quella prassi medica è considerata peccato. La procura per i minorenni di Milano, con una sospensione momentanea della podestà genitoriale su sollecitazione dell’ospedale, ha però autorizzato la trasfusione.    «Questa azienda provvede ad assicurare tutti i necessari interventi sanitari volti alla tutela della salute e della vita della minore», ha dichiarato ieri mattina tramite nota l’azienda sanitaria territoriale Ovest-Milanese, cui fa capo l’ospedale di Legnano. L’Asst ha poi aggiunto che la trasfusione si è infine rivelata non necessaria; questo grazie alla tempestività dei chirurghi e all’excursus operatorio, che ha visto una stabilizzazione dei livelli ematologici della bambina. Intanto la Congregazione cristiana dei testimoni di Geova ha emesso una nota sostenendo che «la bambina non è mai stata in pericolo di vita». Posizione che, però, al momento non trova conferma nel quadro clinico della piccola.