Teatro Tirinnanzi Per la gestione tre le proposte in lizza

Sono già state presentate negli uffici del Comune, settimana prossima la commissione esaminerà ogni offerta e deciderà a chi affidare la struttura.

di Paolo Girotti

Sono tre le realtà che si contenderanno la gestione per i prossimi anni del teatro "Città di Legnano -Tirinnanzi", struttura di proprietà comunale: alla chiusura dei termini, infatti, sono queste le proposte presentate negli uffici del Comune e i primi giorni della prossima settimana, con la riunione della commissione chiamata a esaminare i dettagli di ogni offerta, saranno decisivi per determinare il nome del gestore. Il bando era stato lanciato a fine aprile e i termini temporali erano sembrati da subito molto ristretti perché prevedevano la "chiusura" di questa fase entro la metà del mese di maggio: come noto il teatro è ora gestito da Melarido, società che nel periodo di gestione ha dovuto affrontare anche le notevoli difficoltà generate dalle chiusure e riaperture improvvise che i due anni di pandemia hanno causato. Le tre proposte arrivate entro la scadenza dei termini sono state tutte ammesse e quindi giudicate idonee dal punto di vista burocratico. L’impostazione del bando non era molto differente da quella che aveva condotto alla gestione attuale e che risale all’amministrazione precedente. L’assessore alla Cultura, Guido Bragato, aveva definito così la nuova gara per la gestione: "L’impianto è sostanzialmente sovrapponibile a quello utilizzato nel 2018. Abbiamo solamente deciso, nel contesto dei meccanismi e dei punteggi relativi alla valutazione complessiva, di dare un peso maggiore al numero di date che l’operatore inserirà nella proposta e alla figura della direzione artistica. Il numero di date è direttamente collegato al nostro obiettivo primario di rendere il teatro Città di Legnano-Tirinnanzi un punto di riferimento per il maggior numero di giornate possibile nell’arco dell’anno". Non ci sono invece differenze sostanziali per quanto concerne la lunghezza dell’accordo che legherà amministrazione comunale e gestore, uno degli scogli che tutte le gestioni del teatro hanno dovuto affrontare: anche questa volta il termine dell’accordo di gestione è fissato in due anni, rinnovabili per altri due anni e legato a doppio filo ai limiti relativi alla cifra da impegnare a bilancio. Proprio questo limite non ha mai permesso in passato e non permetterà neppure in futuro ai gestori che si aggiudicheranno la gara l’organizzazione di una programmazione più organica e su un orizzonte temporale esteso.