
Il progetto Urbanismo tattico partito a ottobre I bambini della Carducci colorano l’asfalto
Legnano (Milano) – Tutto qui? È questa l’inevitabile reazione di fronte ai risultati ottenuti con l’intervento di “urbanismo tattico” che ha interessato i giardini di piazza Vittorio Veneto, a lato di via XX Settembre, iniziativa che aveva avuto un momento di gloria (doveva essere il primo, non l’ultimo) a ottobre.
In quella giornata, infatti, i bambini delle elementari Carducci avevano partecipato a un primo atto simbolico, un primo abbozzo di verniciatura del fondo in asfalto dell’area che, secondo le indicazioni dell’urbanismo tattico, si sarebbe dovuto trasformare con un secondo intervento in un arcobaleno di colori, in un quadro a cielo aperto visibile anche da quanti si sarebbero trovati a transitare in zona, lungo via XX Settembre, a bordo di un’auto. Un intervento, insomma, che fosse visibile ed esteticamente capace di portare in primo piano un’area di raccordo tra un pezzo di città tornato a essere vivibile e l’istituzione scolastica sottolineando così il cambio di marcia.
Il risultato finale, però, lascia a desiderare anche perché è venuta meno la seconda fase della verniciatura. I punti di riferimento del progetto erano e sono ancora oggi alcune zona di Milano nelle quali, attraverso l’urbanismo tattico, l’asfalto ha letteralmente cambiato colore: una caratterizzazione immediatamente evidente alla vista. Per questo motivo lo scorso ottobre, alla fine di quel primo atto simbolico, era apparso naturale chiedere conferma che quella fosse solo l’anteprima di un lavoro di decorazione più completo. La risposta andava proprio in quella direzione: “certamente, qui si interverrà con un lavoro di copertura con i colori”.
A oggi, invece, l’estetica dell’area è ancora quella disegnata quella mattina di ottobre: invisibile agli occhi e, per chi si trovasse a transitare in zona, graficamente confusa, tutt’altro che capace di caratterizzare la zona se non in negativo. Se di urbanismo tattico si vuole parlare, dunque, è bene che venga portato a termine con qualità e non lasciato in sospeso, trasformando così una buona intenzione in un pasticcio.