
L'ex sindaco di Nerviano Enrico Cozzi
Canegrate (Milano), 6 maggio 2025 - Da pubblici dipendenti a “furbetti del cartellino”, fino alla messa in prova per sfuggire alla condanna penale. È il destino che potrebbe toccare a Enrico Cozzi, ex sindaco di Nerviano e attuale coordinatore del Partito Democratico dell’Altomilanese, e ad un'altra dipendente, entrambi ex dipendenti del Comune di Canegrate finiti al centro di un’indagine condotta dalla Procura di Busto Arsizio.
L’accusa è pesante: truffa ai danni dello Stato e falsificazione delle timbrature di presenza. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due si sarebbero coperti a vicenda, timbrando il cartellino l’uno per l’altra anche quando non si trovavano effettivamente sul posto di lavoro. Una pratica portata avanti tra il 2023 e il 2024 che avrebbe causato un danno economico di circa 3.500 euro.
A coordinare le indagini è stato il pubblico ministero Nadia Calcaterra. Il caso esplose nei mesi scorsi dopo una segnalazione interna. Da lì partirono i primi provvedimenti: sospensione dal servizio, decurtazione dello stipendio, fino ad arrivare al licenziamento. Una vicenda che ha suscitato forte indignazione tra i cittadini e acceso il dibattito sulla trasparenza e il senso di responsabilità nella pubblica amministrazione.
Ora, per evitare il processo, Cozzi e l'altra dipendente hanno chiesto e ottenuto l’accesso alla messa alla prova: uno strumento giuridico che prevede lavori di pubblica utilità al posto di una condanna penale. Se il percorso verrà completato senza intoppi e sotto la supervisione del giudice per le indagini preliminari, i reati saranno estinti e non lasceranno traccia nel loro casellario giudiziario, tanto da permettere all'ex sindaco di potersi nuovamente ricandidare in politica.
Resta però l’ombra di un comportamento che mina la fiducia nei confronti delle istituzioni e che, proprio perché perpetrato da chi dovrebbe dare l’esempio, fa ancora più rumore.