
Il Ticino in piena nei giorni scorsi ha esondato in alcuni tratti delle sponde sul lato lombardo
Il territorio del Parco del Ticino deve fare i conti con la pioggia e il forte vento dei giorni scorsi. Il fiume, in piena a causa delle abbondanti piogge che hanno interessato tutto l’arco alpino afferente al Lago Maggiore, è esondato in diversi punti e in alcuni altri tratti le acque hanno eroso le sponde sul lato lombardo, creando smottamenti e facendo precipitare parecchi metri cubi di terra nell’alveo. Oltre all’erosione in atto ormai da diverso tempo tra Robecchetto e Cuggiono all’altezza della Cascina Gallarata, dove già parecchie centinaia di metri quadrati di terreno agricolo sono state cancellate dalle acque, in questi ultimi giorni nel tratto Ciarla - Boffalora Ticino, nella Riserva La Fagiana, ampi tratti di sponda sono stati erosi e quelli rimasti sono instabili.
Proprio per questo dalla sede del Parco giungono appelli alla prudenza. "Invitiamo tutti a prestare la massima attenzione, a non avvicinarsi alle sponde e a rispettare i divieti di accesso. La sicurezza viene prima di tutto". L’appello è rivolto a chi, a piedi o in bicicletta, è solito transitare lungo i sentieri che seguono il corso del fiume.
Le erosioni hanno interessato uno degli anelli più frequentati dagli escursionisti che, partendo da Cascina Bullona e superato il Ramo Delizia, seguono il corso del fiume salendo al Santuario della Madonna dell’Acquanegra di Boffalora e ancor più verso Nord sino al Calendario celtico nell’Oasi di Bernate Ticino. Nei giorni che hanno preceduto le festività pasquali era stato il vento a creare i maggiori danni nelle boschi. I volontari della Protezione civile sono dovuti accorrere a Turbigo e a Sesto Calende dove, a causa del forte vento e delle precipitazioni, sono caduti diversi alberi.
"In questi giorni l’allerta rossa per rischio idraulico rimane attiva su tutto il territorio per il rischio esondazione del Ticino, del Po e del Lago Maggiore, in particolare a Sesto Calende dove la situazione rimane più delicata per la piena in arrivo", fanno sapere dal Parco. I danni maggiori si sono comunque avuti a Pavia, dove il livello delle acque ha raggiunto le abitazioni di Borgo Ticino obbligando molte famiglie a lasciare momentaneamente le loro case.
Giovanni Chiodini