Sostegno nella lotta alla malattia: la Fondazione Ant allarga i confini

La Fondazione Ant Italia offre supporto psicologico online ai pazienti oncologici e alle loro famiglie, colmando una lacuna nel sistema sanitario italiano.

Sostegno nella lotta alla malattia: la Fondazione Ant allarga i confini

La dottoressa Silvia Varani

Una diagnosi di tumore stravolge la vita del malato e di chi gli sta accanto. Ci si scopre malati e caregiver, magari da un giorno all’altro. Ruoli ai quali non si è mai preparati, che veicolano depressione, solitudine, perfino vergogna. Oggi però, a fianco dei pazienti oncologici e dei loro cari, c’è un nuovo, importante strumento: un servizio di supporto psicologico online. Lo fornisce la Fondazione Ant Italia onlus. La realtà del Terzo settore, fondata a Bologna nel 1978 dall’oncologo Franco Pannuti (e divenuta nel tempo punto di riferimento nei campi dell’assistenza domiciliare gratuita ai malati di tumore e nei programmi di prevenzione oncologica), offre ai propri assistiti e alle loro famiglie un sostegno psicologico gratuito che copre ogni fase del decorso patologico, comprendendo anche quella dell’eventuale elaborazione del lutto.

Fondazione Ant, nel 2023, ha assistito 903 pazienti oncologici e 1.030 loro familiari (1.933 assistenze psicologiche totali) sui territori di 11 regioni italiane. Non c’è una sede Ant nella nostra zona, ma grazie alla tecnologia è comunque possibile accedere al servizio di supporto psicologico. Dopo una fase sperimentale nei mesi scorsi, ora il nuovo progetto sta entrando a regime. Lo sportello di consulenza psicologica da remoto, nella visione della Responsabile nazionale del Servizio di Psicologia Ant, la dottoressa Silvia Varani, è volto "ad intercettare il bisogno di supporto espresso da pazienti e familiari non in assistenza medica Ant, a testimonianza di quanto sia spesso difficile accedere a servizi simili al di fuori della nostra organizzazione, o residenti in territori dove Ant non è presente". Si può prenotare un colloquio online scrivendo una mail a silvia.varani@ant.it. Il quadro nazionale relativo all’accesso a forme di sostegno psico-oncologico non è particolarmente confortante.

Benché gli ultimi rapporti dell’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) riscontrino sintomi di disagio psichico (che variano dalla paura alla rabbia e dai disturbi del sonno e della sfera emotiva all’angoscia), in oltre il 50% dei pazienti oncologici e in oltre il 20% delle persone guarite da una neoplasia, continuano a mancare stanziamenti pubblici sufficienti a garantire la presenza costante degli psico-oncologi nei reparti di Oncologia. Mentre il Piano Oncologico Nazionale italiano 2023-2027 non prevede ulteriori risorse per l’assistenza psico-oncologica, il sostegno di organizzazioni non-profit come Fondazione Ant si fa ancora più cruciale.

Silvia Vignati