Scuola di Risorgimento. La Battaglia di Magenta spiegata agli alunni

Lezione speciale per le primarie dopo il corteo e la rievocazione. Obiettivo: appassionarli a un periodo fondamentale per l’unità d’italia. .

Bambini delle scuole primarie a lezione di Battaglia a Magenta. Per apprendere quella che fu la storia di un periodo fondamentale per l’unità d’Italia. Un evento che il Comune di Magenta ha fortemente voluto dopo il tradizionale corteo e la rievocazione storica della domenica nel parco di Villa Naj. "È stata una bellissima mattinata a contatto con i bambini e con le spiegazioni della Pro loco – ha commentato il sindaco Luca Del Gobbo – che li ha portati nei luoghi simbolo della Battaglia, Casa Giacobbe e l’Ossario di via Brocca".

Hanno partecipato all’evento i Bersaglieri, il gruppo Borgo Pontenuovo e alcuni figuranti con le divise d’epoca. Un’idea, quella di coinvolgere i bambini delle scuole, che è piaciuta anche a livello politico. "Finalmente una bella iniziativa per i nostri ragazzi – ha commentato Matteo Di Gregorio, segretario del Pd cittadino –. Un’attività di assoluto valore, in cui hanno avuto modo di assaporare ed imparare la storia della propria città, direttamente sul campo. Al di là di quel che si pensi, questo dimostra che se si vuole si possono mettere in campo belle iniziative con scopi educativi e culturali senza dover sostenere spese folli".

L’obiettivo è di migliorare ancora e coinvolgere sempre più giovani in un periodo storico che, durante l’intero ciclo di studi, viene insegnato una sola volta, dalle elementari alle superiori. "Mettiamo in campo tutte le nostre energie per offrire qualcosa di buono – ha aggiunto il primo cittadino – contrariamente alle polemiche di molti che sono affiorate nei giorni scorsi". Il sindaco si riferisce alle esternazioni di Francesco Bigogno, già consigliere comunale e volto noto a Magenta per l’impegno nel sociale e come presidente dell’associazione Santa Gianna. "Ben vengano iniziative come quella della Battaglia spiegata ai bambini – ha commentato – Magenta è conosciuta nel mondo per il colore, per Santa Gianna e per la battaglia. Soprattutto per quest’ultima. Perché non prevedere una serie di eventi nei luoghi dove si svolsero materialmente i fatti? Per esempio in quella che viene chiamata la curta di stalash a pochi passi dalla basilica di San Martino, dove venne allestito l’ospedale da campo. In quel luogo si potrebbe fare una mattinata con i ragazzi e con persone che spiegano cosa accadde".

Graziano Masperi