SARA GIUDICI
Cronaca

Saronno, la Cassazione condanna la Lega per i manifesti anti immigrati: “Sono profughi, non clandestini”

La sentenza della Suprema Corte contro le affissioni del 2016: il Carroccio dovrà risarcire le associazioni Asgi e Naga

L'hub per migranti a Lampedusa

Saronno (Varese) – La Corte di Cassazione ha confermato la condanna della Lega Nord a risarcire le associazioni Asgi (Studi giuridici sull’Immigrazione) e Naga per i manifesti in cui, nel 2016, aveva definito i profughi in arrivo a Saronno “clandestini“.

Finisce così una lunga vicenda giudiziaria che ha visto il Carroccio perdere in ogni grado di giudizio. L’ultimo capitolo è arrivato con la sentenza della Suprema Corte che ha confermato la condanna per uso improprio del termine “clandestino“ nei confronti di chi esercita un diritto fondamentale chiedendo la protezione internazionale.

La vicenda risale alla primavera del 2016: quando in città era previsto l’arrivo di 135 profughi che avrebbero dovuto essere inseriti nel complesso di via Buozzi ex sede del liceo Grassi, soluzione poi tramontata per i controlli eseguiti dal Comune dai quali erano emersi dei vizi negli spazi e delle mancanze amministrative. I cartelloni realizzati con una cubitale scritta blu su sfondo giallo chiamavano clandestini i profughi rimarcando come la città non li volesse.

Una definizione, quella di “clandestini“ giudicata reato di discriminazione e non "libera manifestazione del pensiero politico". Contro i cartelloni le associazioni Asgi (Studi giuridici sull’Immigrazione) e Naga si erano rivolte al tribunale civile di Milano. Rigettata quindi la tesi leghista della libera manifestazione del pensiero: "Il diritto alla libera manifestazione del pensiero non può essere equivalente o addirittura prevalente, sul rispetto della dignità personale degli individui specie quando si tratta di soggetti fragili".