
Test per il coronavirus
Abbiategrasso (Milano), 1 settembre 2020 - Hanno tutti tra i diciassette e i trent’anni gli abbiatensi positivi al Sars-cov2 segnalati negli ultimi dieci giorni da Ats Milano; l’ultimo nella mattinata di ieri. Con ogni probabilità si tratta di giovani progressivamente rientrati dalle vacanze, dove si suppone potrebbero aver contratto il virus, e risultati positivi al tampone. Nessuno di loro è stato ricoverato in ospedale e si tratta in parte di asintomatici e in parte di ragazzi che manifestano sintomi lievi. Lo ha spiegato ieri il sindaco Cesare Nai: sono dieci le persone attualmente positive, perché al nuovo contagiato si è aggiunto un guarito (questi ultimi sono ora circa 270).
Oltre a loro ci sono una ventina di casi clinici non evidenziati dal tampone, ma segnalati dai medici di base in seguito al manifestarsi dei sintomi, oppure contatti stretti dei giovani trovati positivi che sono in attesa di essere a loro volta tamponati per escludere l’infezione. Questi aggiornamenti portano il numero totale di casi rilevati ad Abbiategrasso a 330, una quota comunque importante determinata (anche) dalla presenza di due rsa come la Fondazione città di Abbiategrasso e il Golgi; strutture dove al momento non si segnalano nuovi positivi. In alcuni casi, però, i numeri assoluti sono viziati da cittadini contagiati che hanno ancora la residenza in città pur non abitando più ad Abbiategrasso da anni. Emblematico il caso di due cittadini risultati positivi e conteggiati in questo elenco pur lavorando da lungo tempo altrove come custodi di un’azienda.
Nel contesto di una panoramica generale bisogna ricordare anche le vittime del covid-19 ad Abbiategrasso, che ha pagato un prezzo altissimo all’epidemia con 42 persone decedute. «Nel mese compreso tra il 23 luglio e il 23 agosto le segnalazioni dei nuovi contagi si erano bloccate anche grazie al comportamento esemplare degli abbiatensi – ha spiegato Nai -. In questo momento, però, è necessario non abbassare la guardia. Abbiamo dimostrato che, con le giuste attenzioni, è perfino possibile non rinunciare alla socialità. Parlo dei bar e dei locali che hanno riaperto, del mercato e degli eventi estivi. Segnalo che sono state moltissime anche le guarigioni nelle ultime settimane».
Intanto l’estate volge al termine e con l’avvicinarsi dell’autunno la prudenza sarà più necessaria che mai. Ma autunno, nella città del Leone, significa soprattutto fiere: quella plurisecolare di ottobre e il più recente Abbiategusto. Eventi che fanno dell’assembramento un valore aggiunto e un indicatore del successo dell’edizione e che quindi dovranno essere «rivisti senza rinunciarvi» – così ha dichiarato Nai. L’idea sulla quale sta ragionando in questo momento l’Amministrazione comunale è la realizzazione di una “fiera diffusa” in diversi punti della città, così da limitare al massimo ogni rischio di assembramento. Ma i tempi, specie per la Fiera di ottobre, sono stretti e al momento è tutto un “work in progress”.