GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Più ricoveri, ma ancora nessun problema

A Legnano l’ospedale conferma la mancanza "di criticità". A Magenta assicurano: "In poche ore pronti a realizzare un reparto Covid"

di Giovanni Chiodini

Stanno aumentando i ricoveri all’ospedale di Legnano dei malati con la sintomatologia del contagio da covid ma, affermano dalla direzione dello stesso nosocomio, "al momento non ci sono criticità, anche se la situazione è in continua evoluzione". Certo non siamo ai numeri della scorsa primavera, ma soprattutto non si riscontrano tra i ricoverati le stesse gravi condizioni di allora. I pazienti positivi vengono messi in isolamento. Per questo motivo, oltre ai letti che esistono nel reparto di Malattie infettive, sono stati organizzati nei posti letto isolati anche nel reparto di Medicina d’urgenza e in Medicina. La direzione sanitaria ha già messo a punto un piano operativo che scatterà se l’emergenza si farà concreta.

Anche al Fornaroli di Magenta, l’altro ospedale dell’azienda che ha curato i pazienti covid alla prima ondata della pandemia, c’è attenzione su questo tema. I medici magentini hanno assicurato che nel giro di poche ore, se dovesse verificarsi una nuova emergenza, sarebbero pronti ad allestire un reparto solo per curare i malati di covid-19. A Magenta sta continuando ad operare il reparto post covid voluto dal primario di medicina interna Nicola Mumoli perché è stato appurato che circa il 60% dei pazienti che erano stati ricoverati in primavera dopo aver contratto l’infezione avrà conseguenze croniche. Per questo motivo è stato attivato un ambulatorio dove questi pazienti sono stati visti un mese dopo le dimissioni. Sinora sono passati in ambulatorio una ottantina di pazienti ai quali vengono fatte delle analisi strumentali e di laboratorio, e delle visite specifiche, da parte di un pneumologo. I sanitari hanno verificato che i sintomi che persistono sono quelli dell’astenia (uno stato di debolezza generale) e della dispnea (respirazione difficoltosa). Dalle Tac è emerso che circa il 17% ha riportato una soluzione completa della polmonite che era stata indotta dal covid.

Un terzo dei pazienti guariti dal covid ha comunque ancora degli esiti abbastanza importanti: per loro è stata avviata una nuova terapia steroidea, oltre a quella che era stata praticata durante la degenza. Ad un buon numero di questi pazienti la terapia ha generato effetti clinici positivi. Gli stessi pazienti stanno adesso tornando per i controlli che erano stati previsti dopo tre mesi: verranno nuovamente visitati dal pneumologo e saranno sottoposti a diversi esami.