
Canale Villoresi
Parabiago (Milano), 24 giugno 2017 - Sono entrati in azione per rubare lo smartphone di ultima generazione a una ragazza di 16 anni. E il giorno dopo hanno tentato di spaventare degli altri ragazzi per portare loro via dei soldi. Hanno agito in gruppo, come piccole gang. Ed ora è allarme a Parabiago. "Sulla pista ciclabile che costeggia il canale Villoresi, tre giovani hanno accerchiato mercoledì due loro coetanei con l'intento di rubare i soldi che avevano -è stato riferito ai carabinieri dai familiari dei due ragazzi presi di mira-. Potrebbero essere gli stessi che il giorno prima hanno derubato una ragazzina di 16 anni, alla quale è stato poi portato via il proprio Iphone 7". Anche il Controllo del vicinato e lo stesso sindaco Raffaele Cucchi sono stati informati dei due episodi ed ora qualche cittadino ha proposto di organizzare delle ronde lungo il Villoresi in modo da segnalare eventuali situazioni sospette: "È una zona dove si va a correre, a passeggiare o a cercare un po' di refrigerio. Non è giusto avere ora paura nel passare di lì. Forse sarebbe meglio che fossimo noi cittadini a unirci e controllare quanto succede, in modo da segnalare poi prontamente il tutto alle forze dell'ordine".
È c'è anche una sorta di identikit su due dei tre o quattro bulletti allo sbaraglio che stanno perversando in zona: "Uno ha una carnagione chiara mentre l'altro è di colore. Si muovono in sella di biciclette, una con la canna e l'altra senza. Altezza media. Capelli corti. Mercoledi erano vicini alla roggia che si trova dopo il ponte del maneggio. Ed è lì che hanno poi tentato di derubare due ragazzini". È probabile che la banda in questione non sia di Parabiago (troppo alto infatti il rischio di agire nel comune di residenza) ma non è neppure escluso che invece abitino proprio in città e che si comportino così per affermare una sorta di supremazia sui loro coetanei e sentirsi padroni di una strada. Del resto anche nel Legnanese non mancano casi di baby gang. Dinamiche identiche, come simili sono le storie di disagio che le generano, anche se poi in questi anni sono stati denunciati anche minori di buona famiglia: segno che non esistono contesti “vaccinati”. E questi due episodi di Parabiago potrebbero essere soltanto la spia di un fenomeno molto più diffuso di quanto si possa pensare.