Abbiategrasso, Pagiannunz e superstrada: in corteo per fermare il cemento / FOTO

Cittadini, associazioni, sindaci e ambientalisti in marcia con un obiettivo: salvare l’oasi

Pagiannunz, corteo ad Abbiategrasso

Pagiannunz, corteo ad Abbiategrasso

Abbiategrasso (Milano), 15 dicembre 2019"Il Pagiannunz non si tocca". Come in un "revival verde" quello stesso striscione che nel 2013 aveva guidato la protesta dei cittadini ha di nuovo marciato per le vie della Città del Leone. Sono cambiati i tempi ma non è cambiato lo spirito con il quale oltre trecento persone hanno sfilato ieri per chiedere di fermare la colata di cemento che in futuro si potrebbe riversare sull’ormai famoso ambito di trasformazione Ats2, proprio dietro all’Annunciata. Qui, due progetti differenti vorrebbero creare varie strutture, tra cui un parco commerciale e nuove abitazioni. Ma la gente è scesa in piazza anche per ribadire il "no" di una parte del territorio al progetto della superstrada Vigevano-Malpensa. 

Corteo per il Pagiannunz
Corteo per il Pagiannunz

È stato un corteo allegro e rumoroso quello partito nel pomeriggio di ieri da piazza Castello, per concludere il suo percorso dietro l’ex convento, dove sono stati piantati due alberi – una quercia e un olmo – a simboleggiare l’aver cura di questo territorio. Per le vie di Abbiategrasso ha risuonato la musica della banda; e poi tanti colori, maschere e una ragazza che guidava il serpentone sui trampoli. La manifestazione ha unito semplici cittadini, commercianti (presenti i vertici della Confcommercio locale) e Legambiente, oltre al comitato “Abbiategrasso che vorrei“, il quale ha ormai raccolto oltre tremila firme contro la colata di cemento. Ma nella folla spiccavano anche diverse fasce tricolore: la battaglia, infatti, ha unito diversi sindaci del territorio, tra cui Albairate, Cassinetta, Gudo e Rosate.

C’erano alcuni leader della recente manifestazione "Friday for future" di Milano. Più volte gli organizzatori hanno "invocato" il nome del sindaco Nai per chiedergli di bloccare il progetto. Numerosi anche i commercianti: per loro i progetti di Essedue e Bcs sono una minaccia alla sopravvivenza dei piccoli negozi.