Omicidio di Turbigo, la ricostruzione: "Ha sparato nel mucchio uccidendo un innocente"

Investigatori al lavoro dopo la morte del 23enne albanese colpito da un connazionale

Il luogo dell'omicidio

Il luogo dell'omicidio

Turbigo (Legnano) Ha sparato nel mucchio, colpendo un innocente. È la prima ricostruzione, il giorno dopo l’omicidio di Emanuel Rroku, il 23enne albanese colpito alla carotide dal connazionale. L’assassino, un 34enne albanese di Milano, prima ha ferito al polpaccio un 20enne col quale stava litigando dopo aver fatto apprezzamenti a una donna del gruppo. Poi, affrontato dagli amici del giovane, ha sparato ancora uccidendo il turbighese. Gli amici della vittima lo hanno disarmato in attesa dei carabinieri, che hanno acquisito i filmati delle telecamere con parte della lite.

Mentre l’assassino resta in ospedale in stato di fermo, in paese ci si interroga sulla tragedia avvenuta in pieno centro di venerdì, con i bar pieni di gente. Per volontà di don Carlo Rossini tutte le iniziative dell’oratorio sono state sospese, eccetto il pranzo comunitario dov’è stato ricordato Emanuel. Ieri sera, su consiglio del vicario episcopale di zona, monsignor Luca Raimondi, e in accordo con l’Amministrazione comunale, è stata organizzata una veglia di preghiera molto partecipata.

«Il silenzio della piazza e dell’oratorio siano il segno concreto della vicinanza di tutti alla famiglia e l’occasione per riflettere sull’emergenza che ormai coinvolge anche paesi come il nostro – spiegano il sacerdote e il sindaco Fabrizio Allevi – Abbiamo voluto mantenere un rispettoso silenzio anche sui social del paese, invitando tutti a riflettere con calma, rivolgendo una preghiera alla memoria di Emanuel". In tanti lo ricordano, come la maestra Giovanna Giani: "Sei stato un bambino dolce e studioso, ti porto nel cuore".