
Vasilica Potincu e l'uomo sospettato del suo omicidio Andrea Mostoni
LEGNANO – Una frase, semplice e agghiacciante: “Stasera arriverò tardi”. È il messaggio che Andrea Mostoni, oggi principale sospettato per l’omicidio di Vasilica Potincu (nella foto), detta Katty, avrebbe inviato ad alcuni amici la sera del delitto. Un dettaglio che, insieme a una catena di indizi, contribuisce a rafforzare l’ipotesi di un omicidio premeditato. I movimenti ricostruiti dagli inquirenti, i tentativi di depistaggio e la pianificazione fredda di ogni passaggio raccontano una storia diversa da quella dichiarata dal ventinovenne, che continua a proclamarsi innocente.
Secondo le indagini, Mostoni si sarebbe recato a Legnano la sera del 24 maggio, poco dopo le 22, con un abbigliamento riconoscibile – pantaloncini neri, felpa a righe rosse e nere, cappello con visiera – lo stesso che risulta essere stato lavato frettolosamente nei giorni successivi. Le celle telefoniche e le telecamere di sorveglianza lo collocano nei pressi dell’abitazione della vittima per oltre un’ora. Poi, a mezzanotte e mezza, la chiamata agli amici per sapere dove si trovassero: un tentativo di costruirsi un alibi? Nel corso della notte, il suo telefono risulta fermo per nove minuti in viale Gorizia, sempre a Legnano: per gli inquirenti, potrebbe trattarsi del momento in cui si sarebbe sbarazzato del cellulare della vittima o di altri oggetti compromettenti.
Nell’appartamento di Katty, infatti, non è stata trovata l’arma del delitto. Ma un coltello da cucina manca nel ceppo della casa di Mostoni: un dettaglio che getta nuove ombre sulla sua versione dei fatti. Il quadro si complica ulteriormente alla luce del passato tra i due. Una relazione ambigua, segnata da soldi, ossessione e minacce. Mostoni avrebbe versato alla donna circa 70.000 euro, diventando col tempo sempre più invadente, persecutorio. La madre della vittima parla di telefonate continue, di ricatti, di una figlia ridotta all’angoscia e alla paura.
Nei giorni precedenti al delitto, Vasilica appariva provata, depressa, terrorizzata. Gli investigatori hanno rinvenuto sul telefono di Mostoni ricerche effettuate su celle telefoniche, tabulati e modalità per evitare il tracciamento dello smartphone. Un chiaro segnale di un disegno preciso, studiato.
E intanto, pochi giorni dopo il delitto, l’uomo si presentava a una festa, sereno, disinvolto, pronto a pagare un’altra escort. Un caso che lascia sgomenta l’intera comunità. Dietro l’omicidio di Katty non ci sarebbe stato un raptus, ma una determinazione lucida, spietata. Un’escalation di ossessione che si è trasformata in follia omicida, e ha messo fine alla vita di una donna nel silenzio inquietante di una sera qualsiasi.