Legnano: "Una nuova arena per dare forza al Palio"

Avanza l’ipotesi di una struttura dedicata alla gara ippica nell’area del Castello. Convinti sindaco e Fondazione, non gli amici dell’isola

Il pubblico della parata del Palio allo stadio Mari

Il pubblico della parata del Palio allo stadio Mari

Legnano, 1 giugno 2022 - Correva il 2017 e con i primi caldi della primavera, a poche settimane dal Palio di quell’anno, si fece strada l’ipotesi di una nuova arena da costruire nell’area del Castello, destinata all’atto conclusivo del Palio ma non solo: con la conferenza stampa che lunedì ha segnato la conclusione dell’edizione 2022 della manifestazione, il percorso che dovrebbe infine portare a un simile risultato e dunque all’abbandono dell’ormai vetusto stadio Mari in favore di una nuova collocazione sembra essere ripartito, facilitato dal fatto di avere oggi come ente promotore la neonata e più snella Fondazione Palio.

La chiusura del Palio 2022 vinto da San Magno, infatti, in poche ore ha già lasciato il passo alla discussione su ciò che sarà il futuro della manifestazione e questo per le dichiarazioni rilasciate dai protagonisti, in particolare il sindaco e Supremo Magistrato Lorenzo Radice e la presidente della Fondazione, Maria Pia Garavaglia. Sollecitati su questo punto specifico, infatti, i due hanno parlato più (Garavaglia) o meno (Radice) chiaramente della nuova arena come dell’obiettivo principale da raggiungere per dare forza al "Palio d’Italia" al quale la Fondazione punta. Così l’ipotesi di vedere nascere nell’area del Castello una nuova struttura dedicata alla gara ippica, in grado di dare una continuità tra uno dei simboli della città e la principale manifestazione, ha da subito sollecitato la fantasia di alcuni ed è diventato "l’incubo" di altri.

Come avrebbe potuto reagire, ad esempio, Franco Brumana, consigliere comunale del Movimento dei Cittadini e animatore del gruppo Amici dell’isola del Castello, se non con sdegno alla sola idea di mettere in relazione Castello e Palio. "Un sogno? No, è un incubo... sarebbe il trionfo dell’incultura – ha commentato infatti Brumana -. Nonostante le gravi manomissioni subite con una ristrutturazione vandalica il castello e la sua isola costituiscono un unico monumento di grande rilevanza storica, culturale, paesaggistica e ambientale, che non può essere sacrificato per un evento come le corse a cavallo. Il Palio merita considerazione e rispetto per la capacità di aggregazione di tanti cittadini, per la sua spettacolarità e per il fascino di una riproposizione fantasiosa e quasi favolistica di un falso medioevo, ma non ha alcuna possibile connessione con il Castello". Brumana, come noto, ha in essere due "missioni": quella di preservare l’isola del Castello, l’area verde alle spalle dell’edificio, e quella di osteggiare un recupero a suo modo di vedere non corretto dell’ultima parte diroccata del castello stesso, vale a dire le stalle.

Eppure, a ben guardare, tornare a identificare l’area della vicina piazza Primo Maggio come possibile sede di una struttura capace di ospitare, anche in relazione fisica col Castello, il Palio ma anche le altre manifestazioni di maggior richiamo della città (come il già citato Rugby Sound), in un modo o nell’altro restituirebbe una maggiore tranquillità a quell’Isola del castello da anni al centro del desiderio di ulteriore tutela dello s tesso Brumana e del suo gruppo di sostenitori. La discussione è solo all’inizio.