PAOLO GIROTTI
Cronaca

Nubi scure sulla scuola. Già mancano 200 docenti. E potrebbero raddoppiare

Legnano, crescono i posti vacanti e 80 sono legati al sostegno dopo i trasferimenti. Il sindacalista Frisone (Cgil): non possono che aumentare con le assenazioni fuori provincia.

Pippo Frisone

Pippo Frisone

Il 10% dei posti vacanti su base nazionale nel mondo della scuola si concentrano nella provincia di Milano e il territorio del Legnanese, certo, non sta meglio della provincia: nel Legnanese, infatti, si prevedono circa 200 posti vacanti, di cui almeno 80 sul sostegno e questi numeri sono destinati ad aumentare. È questa l’analisi della situazione secondo Pippo Frisone, sindacalista della Flc Cgil Legnano che anticipa così, a tinte fosche, lo scenario che potrebbe crearsi per la stagione scolastica 2025/26 "Dopo i trasferimenti e i passaggi dei docenti, per l’anno scolastico 2025/26 rimangono a livello nazionale 52.460 cattedre vacanti e disponibili, di cui 2.411 nell’infanzia, 11.016 nella primaria, 8.149 nelle medie, 16.489 nelle superiori e 14.395 su posti di sostegno – spiega Frisone –. Circa il 10% di tutti i posti vacanti ancora una volta si concentra nella provincia di Milano. Sono 254 i posti dell’infanzia, 1.167 della primaria, 500 delle medie e 846 delle superiori. Ai questi posti vanno poi sommati 1.841 posti di sostegno. Per la prima volta i posti vacanti di sostegno superano nella primaria i posti comuni, a riprova della crescita esponenziale dei disabili negli ultimi anni".

Da qui si scende alla situazione dei Comuni del Legnanese: "Nel Legnanese, il Distretto 69, si prevedono circa 200 posti vacanti, di cui almeno 80 sul sostegno – continua Frisone –. Tali posti son destinati ad aumentare fin quasi al raddoppio, dopo le operazioni sull’organico di fatto e in particolare dopo le assegnazioni provvisorie fuori provincia e a seguito dell’aumento dei posti in deroga sul sostegno. Intanto, dopo la mobilità si procederà alla copertura di tutti i posti accantonati e ancora scoperti dei concorsi Pnrr del 2023 e del 2024". Sta di fatto che secondo Frisone, in conclusione, forse non ci si troverà con i quasi diecimila precari delle scorso anno, ma "sicuramente la provincia di Milano continuerà ad essere la capitale del precariato".

Paolo Girotti