Temù, gli abitanti chiedono la verità sulla morte dell'ex vigilessa

In paese si spera che il clamore cali: "Conoscevamo tutti Laura, non meritava di fare quella fine orribile"

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Temù (Brescia) - La gente di Temù è stanca del clamore, dei turisti che si recano nel vicolo dove viveva Laura Ziliani e lungo le rive dell’Oglio per cercare di scorgere la buca dove il corpo dell’ex vigilessa è stato trovato. Il giallo della scomparsa prima e della sua triste fine poi pesa come un macigno sulla comunità dove la donna era conosciuta da tutti. Sono stanchi delle illazioni e attendo che, finalmente, le indagini si concludano, in un modo o nell’altro. La svolta potrebbe avvenire quando saranno resi noti gli esiti dell’esame tossicologico, che potrebbe dare tante risposte anche sulla “tisana“ che la Ziliani avrebbe bevuto un mese e mezzo prima di sparire e che l’avrebbe fatta dormire per 36 ore. Cosa c’era dentro la bevanda? Il riserbo degli investigatori e nelle farmacie è massimo.

I carabinieri hanno indagato sui farmaci comprati dalla famiglia. "Il corpo di Laura è stato trovato a poche centinaia di metri da casa e pensiamo che non si debba cercare lontano da esso – spiega una vicina – anche se nessuno si azzarda a fare ipotesi certe e a dare colpe. Saranno gli investigatori a darci delle risposte. Certo è che Temù non meritava questo. Così come non lo meritava la nostra ex vigilessa, che tutti conoscevamo anche se non dava grande confidenza, così come le sue figlie". Tutti, però, in paese conoscono il nucleo famigliare e molte delle vicende ad esse legate. In tanti sanno che il fidanzato della figlia maggiore della Ziliani, Mirto, era spesso a casa e che scompariva quando la donna arrivava da Brescia. Lui e la figlia maggiore della Ziliani - ha spiegato una cara amica di famiglia - si sono conosciuti nel Regno Unito, durante una vacanza studio.

"Laura adorava le sue figlie e per loro ha sempre cercato di trovare il meglio – spiega la donna – a quanto mi aveva raccontato la figlia più grande, che è cresciuta con le mie, aveva conosciuto quel giovane di Lecco in viaggio studio, dove l’aveva mandata per migliorare l’inglese. Non lasciava nulla al caso. Quando erano piccole le seguiva con amore e dedizione. Ora che erano cresciute erano più autonome. In paese si vedevano ma erano piuttosto riservate. Per ora nessuno qui punta il dito, anzi. Vorremmo solo sapere la verità nel rispetto di Laura Ziliani e del suo povero marito, ma anche nel rispetto del nostro bel paesino, che è sempre stato una deliziosa meta montana, conosciuta per le sue bellezze ma di cui ora si parla solo perché si è consumata una terribile tragedia". Al momento gli indagati, come "atto dovuto" sono le figlie maggiore e minore e il fidanzato della più grande.