Legnano, "salviamo il bus diretto". E su Internet scatta la mobilitazione

Nel mirino la decisione dell’agenzia regionale per il trasporto locale di sopprimere il diretto Legnano-Milano Cadorna

Un autobus Movibus

Un autobus Movibus

Legnano (Milano), 19 settembre 2018 - Il tam tam via social media è già partito. Di fronte alla decisione dell’agenzia regionale per il trasporto locale (Tpl) di sopprimere a partire dal 1° gennaio 2020 il diretto Legnano-Milano Cadorna, quella che è sempre stata la “gallina dalle uova d’oro“ di Movibus, l’unica arma rimasta ai pendolari è quella della protesta per mail. C’è tempo infatti fino al 14 ottobre per esprimere un “dissenso giustificato“ a una scelta su cui non sembrano più margini di trattativa – com’era del resto successo un paio d’anni fa – per fermarla.

La questione è nota: Comune di Milano, Cittù Metropolitana e Atm vogliono fermare i pullman al capolinea periferico della metropolitana di Molino Dorino anziché fargli percorrere l’asse di viale Certosa e corso Sempione per arrivare in via Paleocapa. Un asse di ferro che vede uniti interessi diversi. Da quelli di Palazzo Marino che vuole impedire ai mezzi pesanti di arrivare in centro imponendo a Movibus e ai pendolari dell’Alto Milanese lo stesso trattamento riservato a quelli di altre zone dell’hinterland (il capolinea dei bus extraurbani a San Donato, Cascina Gobba, Famagosta); a quelli di Atm vuole essere l’unico gestore “visibile“ del trasporto pubblico nei confini milanesi. "Difficilmente ci sarà una retromarcia su questa decisione – ammette Paolo Pagnoni, di Assoutenti Lombardia ed esperto di trasporto pubblico –. Anche se i disagi non mancheranno. Nella migliore delle ipotesi i tempi di percorrenza si allungheranno di almeno dieci minuti, si pagherà di più perché bisognerà aggiungere il costo del biglietto urbano di Atm per un viaggio sulla linea 1 da Molino Dorino a Cadorna, e si perderà la quota di clientela rappresentata da chi lavora nelle zone di piazza Firenze e corso Sempione".

Pagnoni avanza anche l’idea di convincere la Tpl a mantenere il servizio diretto via autostrada almeno nelle ore di punta del mattino, se non addirittura anche in quelle serali: "Un modo per venire incontro a lavoratori e studenti che devono andare a Milano, e non intasare autostrade e treni già sovraffollati". Si proverà ad avanzare questa richiesta nel corso dei prossimi incontri. Con quali chance di vederla accolta è difficile dirlo.