
Luca Adami, il 20enne che ha perso la vita ad Abbiategrasso
Milano, 12 marzo 2017 - Luca aveva vent’anni e tanti sogni nel cassetto. Come si conviene ai giovani della sua età era pieno di entusiasmo e anche di speranze in un mondo più giusto. Era nato il ventun giugno, nel giorno più lungo dell’anno, e tra i tanti messaggi di cordoglio scritti dai suoi amici sui social ce n’è uno che, forse più di altri, suscita commozione e dolore: «Per chi ti ha conosciuto e voluto bene, il primo giorno d’estate non sarà ora mai più come prima. Era bello, infatti, festeggiare il tuo compleanno con la gioia che si respira in quella magica giornata in cui la luce vince sul buio. Dove la vita sembra vincere sulla morte. Tu eri proprio come quel primo giorno d’estate: radioso, ricco di vitalità, di buonumore e voglia di fare. Ora invece tutto appare triste, ingiusto e senza senso». È davvero tanto lo sgomento e il dolore per la morte di Luca Adami di Abbiategrasso. Ha perso la vita ieri notte in un tombino in via Santa Maria, nel tentativo di recuperare le chiavi della macchina cadute all’interno. Il giovane aveva sollevato il chiusino e si era calato a testa in giù per recuperarle. Pochi minuti dopo ha perso i sensi, forse a causa dei miasmi e della posizione. Ed è morto, con le gambe che fuoriuscivano da quella maledetta apertura fognaria. Quanto di terribile è successo ha toccato tutti nel profondo del cuore: «Inaccettabile morire così», diceva incredula ieri la gente ad Abbiategrasso dove Luca era molto conosciuto anche per il suo impegno sociale e politico all’interno della Consulta dei giovani del Partito Democratico. «Quando ho saputo mi si è gelato il sangue – ha detto con la voce rotta dalla commozione l’assessore Emanuele Granziero –. Lo conoscevo bene. Era un ragazzo che trasmetteva entusiasmo e voglia di fare a tutti. Si era messo a disposizione del partito con tante idee, ma sempre con toni molto pacati e senza ostentare alcuna arroganza o presunzione. E vorrei esprimere alla sua famiglia le mie più sentite condoglianze, unendomi idealmente a tutti loro in un fortissimo abbraccio». E sono tante le espressioni di cordoglio che stanno giungendo ai genitori di Luca, e a suo fratello, di otto anni più grande. Ieri nella loro casa di via Greppi era un continuo via vai di amici e parenti in lacrime. «Era un ragazzo sempre gentile, educato e cordiale – ha detto visibilmente affranta Rina Rossi, una loro vicina di casa –. Bello, sportivo e solare. Aveva un sorriso che illuminava. Gli volevamo tutti un gran bene». Ed è tanto il dolore anche tra i suoi amici di università ed ex compagni di scuola. Luca si era diplomato al liceo linguistico Quasimodo di Magenta e studiava Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi di Milano. «Aveva tanti progetti per il suo futuro – racconta un’amica –. E sperava tanto di poter contribuire nel suo piccolo in un mondo migliore. Aveva un modo di fare sfolgorante. Riusciva sempre a trovare parole di conforto e di sostegno. Era un come un raggio di sole e non voglio credere che ora non ci sia più».