Covid a Morimondo, un triste primato milanese

Il paese dell'Abbiatense registra la più alta percentuale di contagi in rapporto alla popolazione di tutta la Città Metropolitana, Vittuone è al terzo posto

Tamponi

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Abbiategrasso (Milano), 4 novembre 2020. Numeri e percentuali confermano quanto era emerso anche la scorsa primavera, durante la prima ondata: il territorio dell’Abbiatense era e resta particolarmente soggetto alla diffusione del Covid. È quanto emerge dai dati pubblicati da Regione Lombardia, che mettono in evidenza come – nella Città Metropolitana di Milano – la piccola Morimondo sia il Comune con la più alta percentuale di casi in rapporto agli abitanti; dato ottenuto considerando solo i Comuni che hanno superato i trenta contagi. Parliamo del 5,72% della popolazione, che corrisponde a ben 62 contagi accertati dall’inizio dell’epidemia. Mentre al terzo posto su scala metropolitana compare Vittuone, con 282 positivi che corrispondono al 3,08% della popolazione.

Nei due Comuni, comunque, i dati sono con tutta probabilità «drogati» dalla presenza di altrettante case di riposo martoriate dal virus (senza dimenticare che nel calcolo vale il Comune dove gli ospiti hanno la residenza). A Morimondo, nell’ultimo mese, la penetrazione del Covid all’interno della struttura della fondazione San Riccardo Pampuri ha portato al contagio del 90% degli ospiti, oltre, purtroppo, ad aver causato diversi decessi, almeno una decina quelli collegati al Covid. Discorso simile vale per la rsa «Il Gelso» di Vittuone, colpita la scorsa primavera dall’epidemia e già allora al centro delle polemiche dopo le accuse di «poca trasparenza nel fornire i dati reali sui contagi» lanciate da alcuni famigliari degli ospiti.

Ma proviamo ad allargare la lente e guardare anche ai numeri assoluti. In questi giorni è stato registrato un balzo in avanti molto rilevante dei casi di Covid pure ad Abbiategrasso. Lunedì, anche per effetto del weekend, sono stati comunicati 59 nuovi positivi e 12 guariti. Mentre ieri sono stati «solo» 8 i nuovi casi, a fronte di 9 guariti. Questo porta il totale delle persone attualmente positive in città a quota 316. Allo stesso tempo bisogna registrare che i ricoveri restano pochi (6) e che la diffusione si conferma concentrata nelle fasce meno anziane della popolazione. Sono moltissimi, infatti, i giovani abbiatensi oggi costretti alla quarantena o all’isolamento fiduciario, mentre si contano sulle dita di una mano i grandi anziani.

Da sottolineare, nell’Abbiatense, anche la situazione di Vermezzo con Zelo. Al momento sono circa un centinaio i casi e tra i comparti che hanno subito di più la seconda ondata c’è la scuola. In questi giorni sono rimaste a casa in isolamento tre sezioni della secondaria di primo grado e due sezioni della primaria (ma una è rientrata proprio ieri), oltre a una sezione dell’infanzia. Mentre qualche giorno fa è stato chiuso l’asilo nido in seguito a contagi in tutte e quattro le bolle create per distanziare i bambini. La diffusione negli istituti è stata capillare, dunque, ma il sindaco Andrea Cipullo ha escluso la possibilità di chiudere le scuole (al netto del prossimo dpcm), visto che molte sezioni si sono salvate e hanno potuto continuare con la didattica in presenza. Cipullo, invece, si è riservato la possibilità di impedire l’accesso a parchi giochi e aree attrezzate se la situazione dovesse peggiorare. Nel corso del fine settimana i casi hanno invece superato quota 50 a Robecco sul Naviglio, mentre va un poco meglio a Gudo Visconti, dove si sono fermati a dieci.