Carabinieri
Legnano (Milano), 13 marzo 2017 - Da diverso tempo veniva picchiata dal marito e il suo viso portava i segni del calvario nel quale era finita. Una violenza silenziosa, celata deitro le mura domestiche. Lei però non lo aveva mai denunciato e viveva in una condizione di soggezione e subalternità. A porre fine al suo incubo ci hanno pensato i carabinieri del nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Legnano. I militari sono intervenuti dopo aver ricevuto la segnalazione di una furibonda lite in famiglia e giunti sul posto hanno scoperto che un ecuadoregno 33enne, residente a Legnano, aveva appunto appena percosso con violenti calci e pugni la moglie di 34 anni, sua connazionale.
La donna era ferita ed è stato quindi necessario chiamare un'ambulanza. Immediata poi la volata all’ospedale di Legnano dove i medici le hanno riscontrate diverse lesioni. Le sue condizioni non sono fortunatamente gravi, ma ci vorrà del tempo ora per potersi ripendere. La prognosi infatti è lunga. Ed è da questa lite che è emersa una triste storia coniugale - l'ennesima - fatta di violenze, sopraffazioni e vessazioni che si trascinava appunto da diverso tempo. Un inferno su quale la donna aveva però sempre taciuto.
Subiva botte per futili motivi e tutte queste violenze reiterate avevano segnato irreperabilmente la sua relazione sentimentale con l'uomo che inizialmente aveva amato o creduto di amare. Ora il marito è stato arrestato e al termine degli atti di rito è stato tradotto al carcere di Busto Arsizio a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dovrà rispondere di violenze in famiglia e lesioni.