
Simona Ciapi, 47 anni, si è diplomata con la figlia Noemi Nidasio, 19 anni
Abbiategrasso (Milano), 25 luglio 2018 - «L’emozione maggiore l’ho vissuta quando stavo facendo l’ultima prova d’esame, quella orale, e sapevo che alle spalle avevo mia figlia». Simona Ciapi, 47 anni, è infermiera professionale e coordinatrice del personale infermieristico alla casa di riposo «Città di Abbiategrasso», di strada Cassinetta. Non capita tutte le volte, quando c’è un esame di maturità, che dei figli abbiano la possibilità di vedere la propria madre impegnata davanti a una commissione d’esame.
Per Noemi Nidasio, diciannovenne abbiatense, questa opportunità è stata doppia: la madre si è diplomata nella sua stessa sessione di esami, e con lei ha potuto trascorrere la mitica «notte prima dell’esame», condividendo le stesse ansie e le stesse paure, cercando di indovinare quale sarebbe stata la traccia per la prima prova scritta. «È stato un caso – afferma Simona (che da alcuni anni si è separata dal marito) – Non l’avevamo studiata per arrivare assieme a questo esame. È capitato così per caso, ed è stato davvero bello». Simona Ciapi ha sostenuto la maturità all’istituto professionale “Ciro Pollini” di Mortara - diplomata col massimo dei voti -, la figlia al liceo di scienze umane «Bachelet» di Abbiategrasso. Se per Noemi è stato il completamento naturale del ciclo di studi, per mamma Simona invece si trattava di una sorta di sfida con se stessa. «Da giovane avevo studiato cinque anni alla scuola infermieri dove ero riuscita a ottenere, nel 1991, il diploma di scienze infermieristiche. Nei primi anni duemila è poi entrata in vigore la riforma che istituiva la laurea infermieristica, successiva al diploma di maturità. Pertanto il mio diploma non vale la laurea. Volendo partecipare a dei master professionali, per poter progredire nella carriera, c’era bisogno di un passo indietro. Ho accettato, non senza qualche paura iniziale, di tornare sui banchi per ottenere la maturità». L’infermiera - che aveva fatto da tempo questa scelta - ha atteso che i figli diventassero più grandi e autonomi per ributtarsi a capofitto sui libri. Simona Ciapi si è iscritta al corso serale all’indirizzo Servizi sociosanitari dell’istituto mortarese bruciando le tappe. Ha frequentato la prima e la seconda classe nell’anno scolastico 2015-16, la terza e la quarta nell’anno successivo e la quinta quest’anno. «Sono stati tre anni in cui mi sono potuto godere solo pochi momenti di vacanza», dice.
Per poter studiare a Mortara l’infermiera abbiatense ha affittato una casa a Parona Lomellina. «Non sarebbe stato umano partire da Mortara ogni sera alle 23 per tornare in macchina ad Abbiategrasso, stanca, magari con la nebbia e il ghiaccio» dice. «Ogni mattina mi svegliavo alle 5 e mi mettevo in strada per raggiungere il posto di lavoro. Nel pomeriggio ripartivo per Mortara: le lezioni si svolgevano dalle 18 alle 22, a volte anche sino a pochi minuti prima delle 23. In classe avevo compagni molto più giovani. È stato bello condividere con loro questa esperienza». «Studiavo soprattutto il sabato e la domenica. Quando ero ad Abbiategrasso cercavo di seguire anche i miei figli nei loro studi». «Adesso che ho il diploma tornerò ad abitare ad Abbiategrasso, dove ho il mio lavoro, dove vivono i miei figli. Adesso avrò certamente anche più tempo da dedicare loro».