Corbetta, Magneti Marelli venduta ai giapponesi: lavoratori all'oscuro

Il colosso legnanese ceduto per 6,2 miliardi di euro. Le reazioni delle Rsu

La Magneti Marelli (foto Schicchi)

La Magneti Marelli (foto Schicchi)

Corbetta, 22 ottobre 23018 - La Magneti Marelli è stata ceduta da Fca ai giapponesi di Calsonic Kansei per 6,2 miliardi di euro. La notizia ha colto di sorpresa, questa mattina, gli stessi lavoratori. “Speriamo che come minimo vengano mantenuti i livelli occupazionali attuali. Noi abbiamo già previsto nei piani urbanistici delle aree anche per futuri sviluppi, perché questa azienda, dotata di ottime professionalità, possa ulteriormente consolidarsi” è stato il commento del sindaco Marco Ballerini.

I lavoratori della Rsu rimandano ai primi commenti dei sindacati nazionali. “Noi ci troveremo solo nei prossimi giorni”. La Fim Cisl la definisce una notizia “importante perché consente di crescere e raddoppiare l’economia di scala di Magneti Marelli fino a 15,2 miliardi di dollari. Per diversi anni, almeno cinque, manterrà la nuova società come fornitore e la sede a Corbetta che resterà l’head quarter del gruppo per l’Europa - importante in questo senso la garanzia su tutta l’occupazione attuale localizzata nel nostro Paese". "L’accordo - concludono le Rsu - prevede la salvaguardia integrale della forza lavoro su cui vigileremo affinché l’operazione sia una grande occasione di crescita". 

LA STORIA -  Nata nel 1919 a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, con capitale sociale diviso in parti uguali tra Fiat e la società Ercole Marelli, la sua storia non è legata soltanto al mondo sell'auto. Per più di trent'anni è protagonista del settore delle telecomunicazioni. Nel 1930 avvia la produzione di massa della radio con il marchio Radiomarelli e nel 1939 sperimenta le prime trasmissioni televisive, quasi vent'anni prima del loro lancio ufficiale. Tra gli anni '50 e '60 consente l'avvio delle prime trasmissioni televisive della Rai producendo macchine da presa, trasmettitori e ricevitori, i ponti radio per il primo e secondo canale oltre che i famosi televisori Radiomarelli. Fin dalla nascita, Magneti Marelli è anche presente nelle competizioni sportive - fornisce tecnologia e assistenza sui campi di gara, dalle auto alle moto, dalla nautica all'aereonautica - e nel mondo delle officine e dei ricambi. Nel 1967 l'intero capitale sociale viene rilevato da Fiat e fra anni '70 e '80 Magneti Marelli focalizza le sue attività esclusivamente nell'ambito automotive, trasformandosi in una holding industriale. Nel 2007 Automotive Lighting, acquisita nel 2001, realizza per l'Audi R8 il primo proiettore al mondo completamente a led prodotto in serie e nel 2014 sviluppa, sempre per l'Audi R8, il primo proiettore dotato di modulo abbagliante Laser. Poi l'acquisizione di SmartMeUp e i primi passi nello sviluppo di software per l'elaborazione di segnali provenienti da sensori per la guida autonoma.

I NUMERI - Magneti Marelli conta 43 mila impiegati, è presente in 21 paesi con 85 unità produttive e 14 centri ricerca e sviluppo. Nel 2017 il suo giro d'affari era di 8,7 miliardi. E' più giovane ma ha comunque 80 anni, la Calsinic Kansei, fondata nel 1938, che produce impianti di climatizzazione, compressori e altre parti importanti di veicoli, per un fatturato annuo di 1.050 miliardi di yen (8,9 miliardi di euro). La società impiega circa 22.000 dipendenti ed è una società automobilistica giapponese con 58 centri di produzione distribuiti negli Stati Uniti, Polonia, Corea del Sud, Messico, Romania, Tailandia, Regno Unito, Sudafrica, India, Spagna, Cina, Francia e Malesia. La società nasce dal 'matrimonio' tra Calsonic, specializzata in condizionatori d'aria e scambiatori di calore, e il produttore di calibri Kansei nel 1999. Nissan ha aumentato la propria partecipazione nella società dal 27,6% al 41,7% nel gennaio 2005. per poi venderla, nel novembre 2016, alla società di private equity Kohlberg Kravis Roberts, che ha successivamente ottenuto il resto della società anche a febbraio 2017. 

LA SVOLTA - L'accordo era già nell'aria, tant'è che una settimana fa, il sindacato metalmeccanico italiano Fiom ha chiesto al governo di Giuseppe Conte di intervenire sulla vendita, temendo che avrebbe avuto un impatto sull'occupazione. Secondo i media italiani, l'accordo tra FCA e KKR, che dovrebbe entrare in vigore nella prima metà del 2019 se convalidato dalle autorità garanti della concorrenza, garantisce il mantenimento del livello di occupazione su Siti italiani. Ma la vendita di Magneti Marelli al gruppo giapponese rappresenta comunque l'ennesimo passaggio di un nuovo pezzo di scelta dell'industria italiana in mani straniere, dopo - tanto per citarne alcuni - l'acquisizione di Pirelli da parte della cinese ChemChina o Italcementi da parte di HeidelbergCement tedesco.