Magenta, la festa musulmana si farà nell'area di via Crivelli

Il Tar ha obbligato l’amministrazione comunale a concedere uno spazio all’associazione islamica

La comunità musulmana di Magenta

La comunità musulmana di Magenta

Magenta (Milano), 67 agosto 2019 - E' stato individuato nell’area Fiera di via Crivelli a Magenta lo spazio da destinare all’associazione islamica Moschea Abu Bakar. L’area verrà utilizzata, dalle 8.30 alle 9.30 del 14 agosto, per la festività del Sacrificio, come richiesto dalla stessa associazione che, a fronte del diniego del comune di Magenta, aveva presentato ricorso al Tar. Ricorso che ha sortito l’effetto voluto, visto che il Tar ha obbligato l’amministrazione, in via urgente, a concedere uno spazio all’associazione. 

La scelta dell’area fiera di via Crivelli è pervenuta al presidente dell’associazione, Ayub Akhter, nella serata di ieri. Un eventuale ritardo avrebbe potuto provocare, come conseguenza, la richiesta danni da parte dell’associazione stessa. Frattanto sui social le polemiche non accennano a diminuire. Gli animi si sono surriscaldati tra coloro che contestano la decisione del Tar e coloro che attaccano l’amministrazione retta dal sindaco Chiara Calati. Una polemica di basso livello condita anche da insulti sessisti rivolti da un candidato leghista alle elezioni amministrative del 2017, Franco Palmieri, alla consigliera del Pd Marzia Bastianello. «E allora se accetti le loro pretese – ha scritto Palmieri rivolgendosi alla consigliere – non ti rimane altro che convertirti, mettiti il velo, e appena possibile fatti infibulare». Frasi inaccettabili che hanno scatenato un’ondata di critiche. I consiglieri di opposizione Paolo Razzano e Enzo Salvaggio hanno chiesto al Sindaco di intervenire dissociandosi. Ferma la condanna da parte di centinaia di cittadini. Ieri il sindaco Chiara Calati si è pronunciata sulla vicenda. «Anche e non solo per le mie forme - commenta il primo cittadino - ho perso il conto dei commenti, delle battute e degli attacchi sessisti, ora e anche prima di essere sindaco. Non mi metterò nemmeno a contare quelli futuri. Da sindaco dico che il linguaggio violento non mi appartiene, ma purtroppo leggo molte espressioni violente o irrispettose, tra politici e tra cittadini, a tutti i livelli relativamente ai più svariati temi. Ognuno è responsabile delle proprie azioni e del linguaggio che usa».