IVAN ALBARELLI
Cronaca

Vende falsi cellulari e viene preso a botte

Le due vittime del raggiro lo hanno aggredito e poi accusato di rapina e calunnia

Tribunale

Magenta (Milano), 1 novembre 2015 - Tenta di turlupinare due persone vendendo loro un paio di cellulari, ma quando questi si accorgono di essere stati presi in giro non solo gliele danno di santa ragione, ma lo accusano di rapina e calunnia e lo portano in tribunale a Milano. L’epilogo della vicenda giudiziaria? Il giovane truffatore viene prosciolto dalla giuria, quanto meno per i due capi d’accusa che lo avevano condotto davanti ai giudici. La curiosa vicenda che ha per protagonista un rom di vent’anni risale a tre anni fa e ha come scenario Magenta. Il «venditore improvvisato» di smartphone individua le due vittime alle quali rifilare due cellulari inesistenti. Si fa dare i 600 euro pattuiti. E in cambio rifila delle patacche. Pensa di avere raggirato due ingenuotti. Ma non è così, come si accorgerà a sue spese. I due in preda all’ira, infatti, per incastrarlo assoldano un complice che telefona al rom e si finge interessato a fare pure lui l’affarone. Si danno appuntamento in un bar di Magenta, ma con uno stratagemma il giovane viene fatto salire in auto e portato in un parco dove lo aspettano i primi due. Che lo picchiano di santa ragione. Alla luce del giorno e davanti a delle persone che vedono tutto. È proprio grazie agli ignari testimoni del pestaggio che alla fine i truffati vengono individuati e fermati dai carabinieri. La loro spiegazione? «Quel rom ci ha rubato il portafogli mentre stavamo entrando in un bar, ce lo siamo solo ripreso...», raccontano ai militari. 

Il giovane va quindi a processo. L’accusa di rapina è pesante: rischia un minimo di 4 anni e sei mesi. A difenderlo c’è l’avvocato corbettese Roberto Grittini. Ma davanti a una serie d’incongruenze e grazie alle testimonianze l’impianto accusatorio crolla. Tre giorni fa arriva la sentenza d’assoluzione.