Magenta, è l’estate di Omicron 5: riaprono i reparti Covid

La decisione dei vertici di Asst Ovest Milanese. "Non pensavamo di doverli già riattivare, nel 2021 non era successo"

Reparto Covid

Reparto Covid

Magenta (Milano) - "Non pensavamo di riaprire così presto il reparto Covid, soprattutto in questa stagione...". Questo è il commento dei sanitari magentini che da alcuni giorni sono stati costretti ad aprire nuovamente un reparto per soli pazienti affetti da Covid, al settimo piano del Fornaroli. Una recrudescenza del virus era attesa per il prossimo autunno (come era stato anche negli anni precedenti), con il sopraggiungere dei primi freddi, ed invece eccolo qui di nuovo questo virus, pronto a colpire con la sua variante Omicron 5 che si dice essere molto più contagiosa e trasmissibile delle precedenti, anche da soggetti asintomatici. Negli anni scorsi i mesi di giugno e luglio erano stati quelli con la minor incidenza di casi. Stavolta non è così e questo sta creando preoccupazione tra gli stessi sanitari, anche perché si sta andando incontro ad un periodo dell’anno in cui c’è una normale contrazione del numero dei medici e degli infermieri in servizio.

Sinora negli ospedali hub dell’Asst Ovest Milanese, quelli di Legnano e di Magenta, solo al Fornaroli è stato riattivato uno specifico reparto Covid con una quindicina di persone attualmente ricoverate. A Legnano formalmente non sono stati riattivati reparti vocati: i pazienti Covid vengono presi in carico dai medici del reparto di Malattie infettive e curati nel reparto tenda (22 posti letto) mentre altri, in base alla gravità e alle patologie, sono ricoverati nel reparto di Medicina d’urgenza. La riapertura del reparto è la conseguenza del numero crescente di persone che in queste settimane stanno recandosi ai Pronto Soccorso (solo a Legnano gli accessi giornalieri si attestano attorno ai 200 pazienti, un livello pari a quello dell’ottobre 2021 quando la stragrande maggioranza delle persone erano malati di Covid).

Dal Fornaroli i medici fanno sapere che i pazienti ricoverati hanno manifestato modeste difficoltà respiratorie e vengono curati con maschere con ossigeno. Diversi pazienti sono affetti da polmonite. E alcuni sono stati ricoverati perché ai problemi respiratori si sommano altre patologie pregresse, tali da non permettere una cura domiciliare.

"Questa variante - ha commentato Pierangelo Clerici della Microbiologia dell’ospedale di Legnano - è meno invasiva rispetto a quelle che si erano registrate negli anni precedenti, non sviluppa la polmonite bilaterale. Omicron aggredisce le prime vie respiratorie. I sintomi sono febbre, raffreddore, mal di gola e tosse". Dai medici un appello alla prudenza. Anche se la mascherina non è più obbligatoria la si consiglia quando si è a contatto con altre persone, in ambienti chiusi.